giovedì 24 ottobre 2013

Ritorno con scrivania!

Manco da molto da queste parti e chiedo perdono.
Manco da molto, ma la vita fuori dalla rete continua ed è piena, strapiena di cosi da fare, dai musical a interessanti svolte lavorative, incontri con scrittori e tanti nuovi libri da leggere. Gite da Lush e in negozi che ti vendono i prodotti "sciolti", gite da Carpisa e incontri di donne che si lamentano perché a Sanremo ci sono le borse Carpisa più belle, a Torino mandano solo la feccia.

La vita va avanti e la mole di libri da leggere cresce.

La mole di cose da fare cresce.

Io stessa cresco. 

No, invecchio. Il mio metro e sessanta è fisso da anni. Non cresco più.

Questa sera in un momento di relax mi sono dilettata ad allestire in modo alternativo la mia scrivania. Volevo raccontarmi con una foto, dire qualcosa di me. Vedo ogni giorno queste foto sul web allora mi sono detta: ci voglio provare anche io! Ho guardato la mia stanza e la foto che vedete sotto ha in sè tutti gli oggetti, i libri le cose che mi accompagnano ogni giorno. Ci sono i miei pensieri, i miei sogni, i colori del mondo.
Non è perfetta, ma se deve ritrarmi non deve esserlo.
Infondo, come diceva Jack Lemmon alla fine di "A qualcuno piace caldo": Nessuno è perfetto!


domenica 6 ottobre 2013

Romeo e Giulietta: ama e cambia il mondo...due parole!

Mi sento combattuta come se dovessi schierarmi a favore dei Montecchi o dei Capuleti, non saprei dire se questo musical mi sia piaciuto o meno. 
E' innegabile che sia un pacchetto mastodontico con scenografie ben studiate, costumi meravigliosi dai colori sgargianti, ma manca la sostanza del musical.
Mi spiego.
La sensazione che ho avuto durante lo spettacolo è che gli spettatori si sentissero in una vetrina, ogni scena era studiata per essere perfettamente rivolta al pubblico ma lasciando il pubblico fuori dal palco, lo spettatore restava fortemente ancorato alla poltroncina, non c'era la voglia di trascinarlo sul palco e nella storia.
La vicenda la conoscono tutti e su questo punto direi: per fortuna! La storia si perde in volgarità verbali e gestuali, ma non grossolanità, proprio volgarità: sesso e movimenti espliciti entrano nella storia di Romeo e Giulietta che io ho sempre immaginato un filino più casta o comunque sia caro il mio autore, puoi dirmi le stesse cose e mettermele in poesia: Cocciante docet! 
Un altro problema che ho riscontrato è tipicamente italiano: attori tutti bellocci che valgono di più per il loro aspetto che per la loro abilità di stare sul palco, poi guardarlo con le inquadrature Rai che tagliano l'80% dei movimenti per soffermarsi sui volti: oscenità!
Definire Romeo e Giulietta musical è un eufemismo. Per lo meno non lo è nell'ottica britannica del termine, sembra stiano recitando per una pubblicità di camomilla! Romeo è l'uomo mono-espressione sorride sempre con lo stile "faccia da schiaffi" e questa guerra tra Montecchi e Capuleti non fa paura nemmeno a un bambino!
Costumi e scenografie meravigliosi, è innegabile (scenografie tutte retroproiettate!), ma si sa che su questo noi italiani siamo forti. Anche se non ho amato molto la scelta dei colori rosso e blu per mettere a confronto le due famiglie, probabilmente è un bell'effetto a livello visivo, ma fa un po' Ferrarelle mista a Matrix, per non parlare della mamma di Giulietta che sembra Madre Natura di Batman. Ohi-Ohi!
Pecchiamo sulla narrazione, non riusciamo proprio a costruire qualcosa di brillante: che cavolo si sono fumati gli autori o l'autore che hanno scelto di usare i testi originali? Ma quanto sono pesanti!? Il musical è lo spettacolo delle masse, non deve far venire l'orticaria! 
Una nota tecnica che è sorta è la questione audio: la differita lo faceva sembrare in playback...pessima figura! Ma questo è un problema della Rai. E poi...diciamocelo: ma sti microfoni? Allora: Romeo e Giulietta doveva essere la "figata del secolo", ma spendiamo un po' di soldi e ci compriamo i microfoni di Broadway o della West End? Che almeno non si vedono e fanno meno Amici di Maria de Filippi?
A livello di voci anche qui ci sarebbe da aprire un libro: bravi, Romeo è in versione emo-neomelodica e vabbè siamo in Italia pure nella storia, ma sono tutte voci già sentite. Nessuna emerge per la sua particolarità, nessuna azzarda, si muovono su un terreno che conoscono perfettamente: ascoltate chi canta a Broadway e alla West End!! In Italia queste timbriche non le abbiamo!  
E quanti assoli!! Oh sti attori che ad un certo punto bloccano la narrazione e ci sparano un pippone di 3 minuti a cantarsela e a menarsela da soli...quanto siete pesanti? 
A parte che devo ancora capire quante canzoni portino effettivamente avanti la narrazione: siamo ai livelli di un recital! 
Parliamo poi del look degli attori: Romeo, oh Romeo, oh santa pazienza! I capelli! Ma caspita! Ma fategli qualcosa, spettinatelo, cotonatelo insomma...sembra un emo! Bellissimo eh, non c'è che dire, ragazzo stupendo, ma si intravede pure un tatuaggio ad un certo punto e non so se "a quei tempi" fosse normale che il fanciullo di una nobile famiglia si tatuasse come i galeotti. 
Shakespeare in tutto questo osservava l'arena dall'alto, seduto su una nuvola lanciava maledizioni contro il genio malefico che ha deciso di torturare a un tale livello la storia, saccheggiandola, reimpastandola, tagliando, cucendo, leggendo cose che non stanno nè in cielo nè in terra, concludendo: "Sono proprio italiani!".
Carino il backstage, mi ricorda molto quando facciamo noi gli spettacoli, solitamente siamo un filo più agitati, ma non abbiamo mamma Rai che ci riprende!

Sicuramente vederlo all'Arena sarebbe stata tutta un'altra cosa rispetto alla visione dal divano di casa, non ci sono dubbi, ma se una cosa è bella prende. Notre Dame de Paris di Cocciante (che ricordo essere Opera popolare e non musical) prendeva anche in tele, questo....nì. Alti e bassi, alcune canzoni sì, altre per niente, alcune coreografie moltissimo, altre..ma anche no!

In qualsiasi caso, come ho letto su Twitter, tra una risata e l'altra, questo è veramente il musical dei talent. Allora mi domando: ma tutti quei ragazzi che frequentano le scuole di musical in Italia? Non li considerano, è meglio piazzarci il fighetto, il volto noto, la giovane della tv piuttosto che prendere il ragazzo che si fa il mazzo dalla mattina alla sera, che sa cantare, ballare e recitare, è meglio investire sulla certezza: siamo in Italia. Cos'è la meritocrazia?

E comunque in mezzo a questo cast di talent mancava solo una persona per variare un po': Manuel Frattini, l'uomo del musical italiano! 

Morale della storia: ad un certo punto ho spento e sono andata a dormire, io che solitamente non abbandono mai il teatro o la sala cinematografica, ho lasciato lo spettacolo a metà.
Il musical il Italia è stato italianizzato. 
Come il western e lo abbiamo fatto diventare spaghetti western, peccato che però quello era fatto bene, perché manteneva le caratteristiche base del western, quelle "cose" che fanno parte del contratto che lo spettatore firma quando compra il biglietto. Quando si siede sulla sedia sa già cosa lo aspetterà, sta qui alla bravura del regista prendere gli stessi ingredienti e impastarli in modo diverso. 

David Zard dice di essere fiero di quello che è riuscito a fare, dice di aver fatto un bel musical. Caro David, io il biglietto per Romeo e Giulietta non lo compro, ma voglio investire quei soldi e anche di più per pagarti un volo per Londra e un biglietto per un musical che c'è nella West End. Nomi come Wicked, The Book of Mormon, Les Miserables, The Phantom of the Opera...sono ben lontani dal tuo Romeo e Giulietta, che è musical ma all'italiana, e cioè un recital. 

So già che molti di quelli che passeranno di qui diranno che non ho capito niente, che non capisco niente, che sono esagerata, beh...questa è la mia opinione e di musical (e dico musical) ne guardo e soprattutto non mi limito a guardarli. 
In qualsiasi caso: de gustibus!

Ah, un'ultima cosa!

Questi sono attori completi: l'80% dei tuoi, caro David, non lo è!





martedì 1 ottobre 2013

Findus consiglia di mangiare pesce due volte a settimana

Il problema è che il pesce della Findus è a cubetti e sfido chiunque a risalire alla forma originaria della bestia una volta che la si vede nel piatto.
Tra bastoncini e nasello a parallelepipedo se uno ogni tanto non va in pescheria, penserebbe che il pesce nasca tutto così: squadrato.
Non vi dico quale stupore quando ho aperto la confezione di nasello: barrette! Li ricoprissero di cioccolato sembrerebbero dei Togo. Ma ogni tanto, anzi un po' più spesso di ogni tanto, consigliano di mangiare pesce...qui a Torino non so dove prenderlo, quindi viene in soccorso la mamma Findus, che insieme ad altri hanno seriamente rimesso in discussione l'alimentazione degli italiani.
Ma questo non era un blog di libri, film e vita liquida?
Un po' di pazienza.
Torniamo al mio nasello.
Ieri ho visto che era in offerta al supermercato, allora ho deciso di prenderlo, ben cosciente che non ero, non sono e non sarò in grado di cucinarlo, però speravo nella ricetta sul retro della confezione, perchè tutti sanno che dietro le confezioni solitamente c'è una ricetta. 
A dire il vero a casa mia mia mamma lo fa con il latte, ma io volevo trovare a tutti i costi una ricetta che fosse mia.
Dopo un pomeriggio a zonzo per Torino, arrivo a casa con la brillante idea di cucinare il mitico nasello. 
Apro il freezer e...comprendo velocemente che la ricetta sul retro della confezione propone di bollirlo per sei minuti oppure di passarlo in forno a 220° per 20 minuti. E che cavolo, tutto qui? Niente di tremendamente sfizioso...uff! 
M'improvviso Benedetta Parodi, mista al peggio del peggio che solca i palchi dei provini per Master Chef e decido di nominare la mia performance adatta per Master SCHIFF!
Opto per la bollitura per scongelarlo e poi decido di ripassarlo in padella. Come? 
Lo scongelo.
Non so ancora che passo fare dopo. 
Diecimila pensieri ben confusi: Google aiutami tu!
Digito: Nasello al latte.
La ricetta esiste davvero!
La prima che trovo sarà la mia cena.
La seguo alla perfezione e....beh, mica male! E' venuto strabuono!! Ovviamente si è spatasciato, spaccato, sbrodolato, insomma tutto quello che non doveva fare l'ha fatto, o meglio l'ho fatto.

Non sono brava a presentare i piatti ma...eccovi una foto!! Okay, il piatto è triste, gli spinaci fanno "ospedale", tranquilli, se venite a cena ordino una pizza!


Ah, oggi non ho parlato di libri! Eppure nel mio pomeriggio taurinense ne ho preso uno.
E detto questo...vi auguro buona serata!

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