mercoledì 20 marzo 2013

INSIDE BATMAN

Mi è giunta notizia qualche giorno fa di una fantastica iniziativa che è appena nata sul web. Vi incollo il comunicato stampa che mi è stato girato. Si tratta di una web series e devo dire che promette molto, molto, molto bene! Inoltre è incentrata su un personaggio che adoro, cioè BATMAN..insomma, non vedo l'ora che arrivi il primo episodio.


COMUNICATO STAMPA



presentano


Tutto ciò che avreste voluto sapere sul Cavaliere Oscuro e non avete mai osato chiedere


Inside Batman è una FanFiction senza scopo di lucro co-prodotta dalle giovani case di produzione Le Bain e TroubleDuo Film; una webserie con una formula inedita nel panorama di genere italiano. È un mokumenthary (un falso documentario) che racconta con profonda ironia parodistica il contrasto tra un supereroe e un ambiente per il quale un supereroe è una misura eccessiva, che stona, che può solo scatenare ilarità.
L’idea è quella di mettere in scena gli sketch come se fossero frammenti di un reportage dedicato all’ingresso di Batman nelle forze dell’ordine, a due anni dalla sconfitta dei grandi criminali di Gotham.
Ovviamente, inizierà la sua avventura nelle forze dell’ordine locali da Tenente… un minimo di gradi se li è pure meritati!



Di seguito, l’antefatto:
È un uomo come tanti. Ma non è uno fra tanti. Ha avuto un’infanzia difficile, nonostante i soldi, la ricchezza, il prestigio e il potere. Crescendo è diventato uomo. E non solo. È diventato qualcos’altro. Un essere vendicativo, una bestia, un pipistrello. Nei panni di Batman ha combattuto il crimine di Gotham quasi con spirito di abnegazione. Ed ha affrontato alcuni trai i più grandi criminali della storia: Joker, Two Face, l’Enigmista… sconfiggendoli ad uno ad uno.
Ed oggi? Oggi Batman ha vinto!
L’uomo pipistrello ha sconfitto tutto il male della città, e Gotham sembra essere diventata Pleasentville.
Ma se Batman è l’immagine cupa della lotta al crimine, e il crimine scompare, che fine fa Batman?
I grandi cattivi non esistono più, è vero. Però rimangono tante piccole battaglie da combattere: le infrazioni per guida pericolosa, i passeggeri che si rifiutano di pagare il biglietto sull’autobus, gli evasori fiscali…
Non resta che chiedere aiuto al Commissario Gordon, che conoscendo il valore dell’uomo pipistrello, riuscirà a trovargli un posto nelle forze dell’ordine locali. Un agente speciale… molto “speciale”.
Il gruppo di Inside Batman, inoltre, sta mettendo a punto una vera e propria architettura crossmediale e transmediale che porterà l’esperienza della serie al di fuori mezzo audiovisivo.
Inside Batman è già presente su Facebook, Twitter e Youtube con i teaser e i primi contenuti, ma verrà lanciata a partire dalla seconda settimana di Aprile.

martedì 5 marzo 2013

Uno splendido disastro di Jamie McGuire: recensione!

Ho letto Uno splendido disastro di Jamie McGuire tutto d'un fiato. La storia scorre molto bene, è una lettura piacevole, è piuttosto ben scritto. Il libro racconta le vicende di Abby e Travis, due giovani apparentemente agli antipodi ma che tutti capiscono fin dalle prime righe che sono destinati a stare insieme. Abby è in fuga da un passato che rimane oscuro al lettore per molto tempo, ma sembra che esso sia destinato a riemergere proprio nel momento in cui conosce Travis e inizia ad interessarsi a lui. Tra balli, inviti a cena, serate in confraternita, mense universitarie e tanti pettegolezzi la loro storia nasce in modo bizzarro e ha degli sviluppi a dir poco strampalati.
Un prodotto editoriale molto interessante, eppure ci sono dei piccoli nei che onestamente mi hanno portata a pormi qualche domanda. Con questo non voglio dire che il libro non mi è piaciuto, anzi l'ho letto in un paio di giorni! Ma ho qualcosina da ridire su certe scelte, delle semplici critiche.
In primo luogo il passato di Abby. Carina l'idea di un passato oscuro, è sicuramente uno di quei nodi che porta il lettore ad avanzare nella storia e che fa sì che una storia d'amore possa scadere nel banale, ma non convince.
Abby è in fuga dai genitori e stando a quanto scritto dall'autrice, ha rubato il patrimonio di famiglia, o meglio del padre, grande e noto giocatore di poker, quando aveva solo 13 anni.
Quindi una ragazzina di 13 anni è riuscita a fregare il più famoso giocatore di poker del mondo. Potrebbe anche essere, è un romanzo, quindi nulla lo vieta solo che il fatto che lei sia scappata di casa a 13 anni e sia stata cresciuta un po' dalla mafia, un po' dai genitori della migliore amica...è poco credibile.
Per non parlare poi del mafioso che non fa paura nemmeno a Titti! Insomma, non mi è mai capitato di avere a che fare con un mafioso che praticamente non gira armato e ha degli scagnozzi che a loro volta non girano armati e si fanno mettere al tappeto da Travis, un ragazzo che partecipa a degli incontri di box clandestina, che vince qualsiasi incontro e che non si allena mai se non con i fratelli. Tutte queste cose non stanno molto in piedi. Tornando al boss della mafia, quando propone a Travis di battersi per lui e il ragazzo alla fine rifiuta l'offerta e in quattro e quattr'otto si libera di questo tizio che sembrava sul punto di uccidere il padre di Abby, perché lui è un mafioso cattivissimo e crudelissimo. E non reagisce al NO di Travis? Ho i miei dubbi.
Il fatto che Travis poi vinca tutti gli incontri, mi sarei aspettata almeno una sconfitta, soprattutto nell'ultimo incontro che sfocia nel tragico, oltretutto a mio parere evitabile.
Altra cosa un po' banale è il fatto che guarda caso il padre e i fratelli di Travis sono degli appassionati giocatori di poker. Certo, l'autrice doveva svelare in qualche modo il passato di Abby, ma io avrei scelto un'altra strada, tipo una partita di poker tra compagni di università? Oppure nella confraternita. 
L'amore che Travis prova nei confronti di Abby poi mi lascia largamente perplessa, ma questo non è colpa dell'autrice, lei ci racconta comunque una storia d'amore morbosa, che a mio parere lascia quasi senza fiato: é asfissiante. Travis non vive senza Abby, che poi questa dovrebbe essere l'essenza dell'amore, è quello che ci hanno raccontato le fiabe, ma il modo in cui viene costruita e resa questa relazione fa venire i brividi. 
Riassumendo, il libro in sé è interessante, ha una buona struttura, è bilanciato nelle sue parti, nel senso che non si ha l'impressione che l'autrice si perda nelle parole per allungare la vicenda di proposito, è ben fatto, solo che ha questi piccoli nei che non lo rendono propriamente un capolavoro.
Questo ovviamente è un mio parere, perfettamente contestabile. Anzi, se avete letto Uno splendido disastro mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se sono io ad essere tremendamente pignola o se alcuni di questi punti hanno lasciato perplessi anche voi.
Se invece non lo avete ancora letto, vi posso dire che comunque non ve ne pentirete, perché ripeto (sono noiosa) la struttura narrativa regge, quindi non è da ascrivere a quei libri insopportabili che "fanno prudere le mani" e viene voglia di chiuderli dopo le prime venti pagine. Anzi! Trascina il lettore, si lascia leggere, l'autrice riesce a raccontare molto bene le vicende, le fa vivere, le rende vive. 
Quindi non mi resta che dirvi: buona lettura, se deciderete di leggerlo, oppure buon commento se già lo avete letto e volete lasciarmi una vostra opinione qui sotto.
Alla prossima!

VOTO:


sabato 2 marzo 2013

Acquisti librosi: qualche aggiornamento!

E' da un po' che non aggiorno il mio status riguardo gli acquisti dei libri e in questo ultimo periodo tra quelli ricevuti nella cassetta delle lettere e quelli acquistati...la lista si è allungata!
Iniziamo subito con i cartacei che in realtà sono giunti da poco a casa mia, praticamente uno ieri e uno oggi. 
Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas me lo ha portato a casa proprio questa mattina mia mamma di ritorno da un convegno. 
Era da un po' che lo volevo leggere e appena è scesa dalla macchina e le ho visto questo libro in mano ho esclamato: "Ma è Se ti abbraccio non aver paura! Era da tempo che volevo leggerlo!!". L'ho adocchiato proprio ieri alla Feltrinelli in stazione a Torino e ho resistito non poco perché volevo acquistarlo e oggi è arrivato a casa mia. La vita!
L'altro libro è un po' diverso dalle solite cose che recensisco, ammesso che io abbia un minimo di linea guida sulle mie recensioni. Più forti dell'odio è il libro che ha ispirato il film Uomini di Dio, quello sui monaci algerini decapitati nel 1996. Ho assistito proprio ieri a una serata che parlava proprio dell'esperienza di questi monaci e, volendo vedere il film da tempo (che vi ricordo è stato premiato a Cannes e non solo!) ho pensato di acquistare il libro. So che probabilmente non rientra nei vostri interessi, ma magari può interessare a qualcuno che passa da queste parti.

Altri acquisti librosi sono in formato digitale, alcuni mi sono stati gentilmente inviati e sono i seguenti:

- Nel cuore del mare di Charlotte Rogan 
L'ho già iniziato ma onestamente non mi sta prendendo più di tanto...viaggia un po' a rilento.

- Il colpevole. Verdetto finale David Ellis
E' un thriller e mi ispira davvero molto!

- Uno splendido disastro di Jamie McGuire
So che lo stanno leggendo in molti e ho già letto le prime recensioni molto positive. Vediamo!

In più ho recentemente acquistato dal Kindle Store:

- Multiversum. Memoria di Leonardo Patrignani
Che ho già recensito QUI

- 666 Park Avenue di Gabrielle Pierce
Dovrebbe essere il libro da cui hanno tratto l'omonima serie tv.

- Il bar delle grandi speranze di L. R. Moehringer
In offerta a 1,99 € era nella wishlist da tempo.Visto il prezzo sono corsa a comprarlo.

- Villa Tre Pini di Marco Polillo
Ambientato sul lago Maggiore, è lo stesso autore de Il pontile sul lago, questo però è ambientato sul Lago d'orta. Era in offerta a 1,99 € sul Kindle Store.

- I miserabili di Victor Hugo
Sull'onda del successo del film ho comprato anche questo, ma non so se riuscirò mai a leggerlo. Ho cominciato l'avventura, ma non credo sia periodo. 

All'elenco interminabile si aggiunge un libro in prestito:
- Sono un uomo morto di Rocco Varacalli e Federico Monga

Che dire, praticamente sono a posto per i prossimi 12 mesi...Aiuto!

Però sono tutti libri che mi ispirano davvero molto, spero siano degli ottimi compagni di viaggio. Avrete presto mie notizie!


The Words: recensione!

The Words racconta la storia di Rory (Bradley Cooper) che vuole diventare scrittore. Purtroppo si sa che per sfondare in questo campo bisogna avere idee geniali e cercare di scrivere qualcosa che non sia mai stato scritto. Rory non riesce facilmente a trovare la sua voce, inizia quindi per motivi economici a lavorare in una casa editrice e quando sembra di essere sul punto di pubblicare il suo libro la risposta che arriva dall'editore è che è un buon prodotto ma troppo eccessivo.
Rory crede di non avere speranze, quando nella cartellina acquistata in un negozio di cose vecchie a Parigi, trova un manoscritto. Si tratta di un romanzo. Lo legge e capisce le sue potenzialità, capisce che è tutto quello che vorrebbe essere lui, ma che non sarà mai; una sera non riuscendo a dormire si sveglia, va alla sua scrivania e comincia a trascriverlo per fare sue quelle parole. Un giorno la moglie per caso lo trova, lo legge e ne rimane colpita. Gli chiede di pubblicarlo ed effettivamente l'editore lo apprezza molto e diviene così un immenso successo editoriale.
Ma si sa che le bugie hanno le gambe corte e un giorno per caso si fa vivo il vero autore del libro.
Questa è la trama principale, ma a fare da cornice a questa, secondo un sistema di scatole cinesi, abbiamo il filone narrativo che ci fa capire che Rory è di fatto un personaggio di un romanzo scritto dal celeberrimo autore Clayton Hammond. Ulteriore passo narrativo è la storia all'interno della storia di Rory, quella del vero autore del romanzo che spiegherà come è nata quella storia.
The Words ha quindi un sistema a scatole cinesi, a Matriosca in cui una storia si intreccia con l'altra, si riversa nell'altra. 
E' un film davvero piacevole che però onestamente mi aspettavo un po' più macabro, magari con qualche punizione fisica nei confronti di Rory da parte del vero autore del manoscritto. Non voglio sembrare tragica, o forse troppo kighiana, ma ci potrebbe tranquillamente stare uno scrittore che rapisce l'uomo che gli ha sottratto il libro e lo sottopone a dei giorni di prigionia. 
Però in questo caso dovrebbe essere uno psicopatico...e non ha proprio niente a che vedere con il personaggio di The Words.
Unica pecca è il finale, che onestamente mi sarei aspettata un po' differente, forse anche alla luce dei pensieri che mi ero originariamente fatta sul film. Probabilmente però a molti di voi piacerà la scelta fatta dal regista.
Osservando The Words nel suo complesso, è sicuramente un film con molto potenziale, che porta lo spettatore a riflettere, che tocca tematiche importanti e che per l'ennesima volta fa capire che se uno vuole diventare uno scrittore deve andare a Parigi (questa è un po' una fissa!). Molto elaborato e ben scritto a livelli di sceneggiatura anche se amplierei la parte con l'autore Clayton Hammond, troppo marginale e allo stesso tempo densa di contenuti. 
E voi? Lo avete visto?
Cosa ne pensate?

Upside Down: recensione!

Fin dal momento in cui ho visto il trailer di Upside Down di Juan Solanas mi sono detta: devo vederlo!
L'idea dei mondi paralleli, fisicamente e non nel senso di realtà simili (come accade nel recentemente recensito Multiversum di Leonardo Patrignani), mi attraeva molto. Sono mondi capovolti, con una loro proprietà gravitazionale. Sfere vicine che convivono a discapito però l'una dell'altra. Infatti il Mondo di Sopra è ricco, benestante, mentre il Mondo di Sotto verte in stato di povertà, i suoi colori sono spenti e mettono bene in luce (forse fin troppo) le differenze con l'altro mondo, che sembra molto simile al nostro. Inoltre il Mondo di Sopra sfrutta le risorse del Mondo di Sotto e addirittura usa i suoi abitanti come cavie. A congiungere questi due mondi c'è una torre, la Mondo di Mezzo, un'industria che si occupa di ricerca in vari campi, all'interno di questa lavorano persone che provengono da entrambi i mondi, ma ovviamente chi proviene dal mondo di Sotto gira con il camice azzurro tipico degli operai o comunque dei tecnici, mentre chi proviene dal mondo di Sopra è ben vestito, gira in giacca e cravatta.
Tre regole fondamentali assicurano la permanenza degli abitanti nel mondo in cui nascono:

1) Tutta la materia è attratta dal centro di gravità del pianeta da cui proviene, non l'altro.
2) In virtù della prima regola, il peso di un oggetto può essere controbilanciato con la materia del mondo opposto ("materia inversa").
3) Dopo un variabile, ma solitamente breve, lasso di tempo, la materia a contatto con quella inversa dà origine alla combustione.
Ovviamente le cose sono destinate a cambiare grazie a due giovani: Adam ed Eden. Due nomi...un perché!
Adam (Jim Sturgess) appartiene al Mondo di Sotto, mentre Eden (Kirsten Dunst) a quello di Sopra, si conoscono per caso, mentre sono sul monte Salvia (ognuno del proprio mondo) iniziano a parlarsi e si innamorano, trovano un modo per incontrarsi e stare insieme, ma sempre facendo attenzione alla gravità. Il loro amore però è destinato a interrompersi, l'esercito li separerà facendo tornare Eden nel suo mondo, facendola quindi precipitare dal Mondo di Sotto a quello di Sopra. La ragazza picchierà la testa e avrà una forte amnesia che la porterà a dimenticare Adam.
Adam non si abbatte, dopo anni scopre che Eden è viva. Si fa assumere alla Mondo di Mezzo per studiare una magica crema antirughe a base di miele delle api rosa (le uniche in grado di vivere in entrambi i mondi) e inizia a cercarla. 
Un film con una trama molto interessante e piuttosto complessa, che onestamente pensavo fosse stata tratta da qualche romanzo o racconto di fantascienza. Non ha avuto un grande successo, eppure, nonostante il finale che forse meritava due o tre spiegazioni in più, è un film che merita di essere visto.
Certo, alcuni punti sono un po' ovvi, prendiamo ad esempio i nomi dei ragazzi: Adam porta il nome del primo uomo, infatti per quando ne sappiamo noi egli è il primo uomo del Mondo di Sotto ad andare nel Mondo di Sopra senza di fatto venire ucciso. E' anche una specie di Prometeo che "ruba il fuoco agli dei" nel senso che sfrutta la sua invenzione per conoscere Eden e per trovare un modo per rimanere nel Mondo di Sopra.
Eden poi ricorda il nome del paradiso terrestre e ovviamente una che porta questo nome deve per forza di cose stare insieme a un ragazzo che si chiami Adam. A parte questo, è molto interessante la questione di annientamento delle due gravità, che diventa una questione matematica della serie meno per meno dà più. Infatti dalla fusione dei due campi gravitazionali ne esce un terzo che permette agli individui di andare da un mondo all'altro senza correre rischi. Onestamente mi sono persa la questione legata alla terza regola, ovvero la combustione. A quanto sembra devono averla risolta, ma questo punto non mi è molto chiaro. 
Le scene sono costruite con molta attenzione e nel momento in cui Adam passa da una gravità all'altra vengono messe in discussione tutte le problematiche che si hanno quando si sta a testa in giù (a parte il sangue alla testa...ma è un film, quindi non poniamoci troppe domande.), addirittura lo vediamo che fa pipì nel mondo di Sopra e vediamo chiaramente che il liquido va verso il soffitto e non verso lo scarico.
Ci sono poi delle chicche, tipo il "Sottosopra" cocktail che Eden beve in un bicchiere appunto rivolto sottosopra nella sua gravità, quindi a favore del Mondo di Sotto. Due parole infine su Timothy Spall, che diventa in questo film aiutante di Adam, con il nome di Bob: vista la sua partecipazione in Harry Potter nel ruolo dell'odioso e antipatico Minus, temevo fosse cattivo, fortunatamente non è così!
Concludendo, Upside Down è un film molto interessante, che merita di essere visto soprattutto se siete amanti della fantascienza. Probabilmente alcune cose non sono realizzate al meglio, soprattutto alcuni effetti speciali lasciano un po' desiderare, ma credo sia principalmente una questione legata al budget. Chiudete un occhio e provate comunque a guardarlo. Poi fatemi sapere!
Buona visione!



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