mercoledì 12 dicembre 2012

Paris-Manhattan: recensione!


Poor little Woody! Mi verrebbe da dire così, eppure Woody è al corrente della boiata che hanno cercato di costruire su di lui.

Di cosa sto parlando?
Dunque, il mese scorso è uscito al cinema Paris-Manhattan, ero letteralmente esaltata dall'idea di vedere questo film perché io amo Woody Allen, avevo addirittura segnalato la pellicola tra le sei da vedere su ArtInTime, ebbene, me ne pento amaramente.
La Movie List viene fatta a scatola chiusa, è quello che io mi annoto ogni mese sull'agenda: questo mese voglio vedere....e mi segno i titoli. Poi da quelli ne scelgo sei e li inserisco in ArtInTime. Non essendo una giornalista, non vengo invitata alle anteprime e quindi è inevitabile fare così. Solitamente seleziono sulla base di: registi, attori, argomenti, produttori. Ogni tanto va bene, ogni tanto: disastro colossale!
Paris-Manhattan è stato proprio una delusione! Onestamente la storia prometteva davvero bene, infatti non sono l'unica ad averlo inserito nella lista dei film da vedere, peccato che questi avevano un'idea geniale per le mani e l'abbiano gettata al vento. Alice è una farmacista, ama Woody Allen, non riesce a trovare l'uomo della sua vita e a casa dialoga con il ritratto del regista. La trama è molto semplice, ricorda Provaci ancora Sam, ma essendo dichiaratamente un film su Woody, ci sta, e il fatto che sia così tremendamente semplice, non preannuncia necessariamente un disastro cinematografico (scusate l'esubero di avverbi!). Il punto è: bisogna valutare come viene messa in pratica questa idea.
Ecco.
La sceneggiatura non convince proprio. 
Se io potessi parlare con la regista e gli sceneggiatori gli farei notare queste cose:
1. Il ritratto di Woody parla per "aforismi" che sono citazioni di altri film di Woody. Carino, anche Bogart in Provaci ancora Sam era Rick di Casablanca, ma era Rick in tutto e per tutto! 
Qui si scade nel banale, citazioni fini a se stesse, quasi buttate lì, che ad un certo punto poi svaniscono e non vengono più inserite perché lei stacca il poster di Woody perché decide che non è più l'uomo della sua vita. L'idea è in sè carina, ma calcare un po' di più la mano?
2. Woody Allen ha uno stile unico, i suoi personaggi sono dei tipi inconfondibili che in questo film davvero scompaiono. Non era più divertente riproporre dei tipi alla Woody all'interno del film?
3. La cura con i DVD. Questa è da denuncia. In primis da parte dell'ordine dei medici, in secondo luogo tutti i cineasti e cinefili dovrebbero fare un'insurrezione. Ma non è credibile! Che l'idea potrebbe essere carina, ma messa così sembra una cosa in stile Walt Disney. Woody Allen ha poteri taumaturgici nel senso che ti fa fare grasse risate, va bene, ma non puoi sostituirlo al paracetamolo! Insomma spendi del tempo, fai un film di 90 minuti invece che di 70 e gioca con quest'idea, non mettermi un ladro...un ladro che Alice fa uscire dal retrobottega con in mano dei film perché ha avuto un'infanzia difficile e quindi deve essere aiutato. Poi lui glieli restituisce pure!
4. Che fine fa il fidanzato di Alice? Forse mi sono addormentata, ma ad un certo punto è sparito o sbaglio?
5. La sorella che partecipa a serate a tre è veramente il tipico "sesso" da infilare nei film per vendere. Non vedo niente di così utile in questa scelta.
6. I genitori di Alice. La madre alcolizzata e il padre sono due personaggi che alla fine nella cornice hanno un loro perché, ma quando trovano Alice nel letto della sorella con Victor, parliamo della loro reazione? No, non parliamone: non reagiscono. Due battutine di circostanza e di nuovo sotto a cercare indizi sui presunti tradimenti del genero.
Palesi riferimenti a Misterioso omicidio a Manhattan, ma siamo lontani anni luce da tutto questo.
7. Paris. Dov'è? Siamo un po' nelle vie secondarie. Il che può essere interessante, ma se mi parli di Woody Allen minimo mi fai vedere i luoghi tipici di Parigi. Manhattan è un tributo all'isola, se qui nomini Parigi...fammi vedere la Parigi che tutti conoscono! Sarà la fiera dell'ovvio? No, è un film che vuole parlare di Woody, quindi dovrebbe esserci un po' di "punto di vista di Woody" e in Woody la città conta. Hanno speso milioni di parole sul rapporto Woody-città!!!
8. Woody alla fine del film. So che è uno spoiler, carissimi lettori, ma devo assolutamente dirlo! Evidentemente gli hanno fatto leggere una sceneggiatura carina...
Però, un momento.
Diciamolo. La storia in sé non è malvagia, è un'idea interessante, solo che si sono fermati allo strato esterno, se rompevano la crosta e andavano in profondità, caratterizzavano e rendevano davvero in stile Allen l'intero film, attenzione, senza plagiare, ma cercando di fare un tributo, secondo la mia modestissima e insignificante opinione, avrebbero potuto offrire un prodotto da Oscar. Non lo nego. 
Così...è un film che lascia il tempo che trova, che non aggiunge nè toglie niente al panorama cinematografico. Che passa senza lasciar traccia.
Un vero peccato!
9. La storia si perde, va in una direzione e poi: dispersi nel deserto, oppure nella savana...cioè..ma un filo logico? E dire che non è niente di complesso, è una commedia!

Basta, mi fermo. Volevo fare anche il punto 10...ma non è il caso.
Se per caso a voi è piaciuto, fatemelo sapere. 
Alla prossima! 

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