giovedì 27 dicembre 2012

Il bambino con il pigiama a righe: recensione!


Parlare di un film come Il bambino con il pigiama a righe è tutt'altro che semplice. Non mi viene naturale dire se sia bello o brutto, è un film da vedere che difficilmente vorrete riguardare.
Ambientato in Germania durante la Shoah, i suoi due piccoli protagonisti sono un bimbo di razza ariana, Bruno, e un bimbo ebreo, Shmuel, i due s'incontrano lungo la linea di recinzione del campo di concentramento, costruiscono giorno dopo giorno la loro amicizia, dimostrando che ebrei ed ariani possono convivere pacificamente senza problemi. Eppure per gli adulti questa amicizia sembra impensabile, gli ebrei devono essere sterminati, come dice Hitler e anche i bambini devono essere al corrente e iniziare a denigrare gli ebrei fin da piccoli.
Un film duro, molto toccante e sconvolgente che fa vivere la realtà dei campi con gli occhi dei bambini, dai documentari che raccontano i campi come luoghi di svago e vacanza, fino alla triste realtà delle camere a gas, delle ciminiere che separano le famiglie e le distruggono.
Vorrei evitare di raccontare il finale, ma proprio a partire da questo nasce la riflessione che davvero colpisce lo spettatore. Bruno raggiunge l'amico all'interno del campo per aiutarlo a cercare il padre, durante quest'avventura vengono trasportati nella camera a gas insieme agli altri uomini della baracca. Nonostante il padre, generale dell'esercito, accorra per salvare il figlio, non arriverà in tempo. Bruno muore come l'amico ebreo. Non c'è differenza tra loro. La macchina infernale si macchia erroneamente di sangue ariano. Il finale è straziante, si spera fino all'ultimo che il bambino possa salvarsi, ma purtroppo non sarà così.
Credo che Il bambino con il pigiama a righe meriti di essere visto, può diventare un ottimo mezzo di riflessione e disquisizione sulla Shoah. 
Tutte le volte che leggo libri, vedo film, visito luoghi che hanno a che fare con il genocidio ebraico, mi domando come possa certa gente negare! Trovo sia assurdo! Ma soprattutto perché inventarsi una cosa del genere? Se davvero fosse finta, perché la mente umana dovrebbe immaginari una sterminazione?
Vorrei sapere sulla base di cosa questa gente parla.
Detto questo, non vi consiglio di vederlo per la sua bellezza, ma deve essere visto per non dimenticare, per ricordare e raccontare.

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