sabato 30 giugno 2012

Posizioni Opposte di Gwendoline Riley: Recensione!

Ho terminato Posizioni Opposte di Gwendoline Riley e sono un po' sconcertata, onestamente ero rimasta affascinata dalla copertina di questo libro e la trama mi intrigava molto. Ho iniziato a leggerlo e sinceramente mi sono ritrovata di fronte a una storia diversa da come mi ero immaginata, il che non è un male. 
Lo stile della Riley sicuramente è molto buono, scorrevole, che dire: trovatemi un Inglese che non sappia scrivere, ma la vicenda è piuttosto particolare e a fatica si trova un personaggio per cui parteggiare. Solitamente si tende ad identificarsi con la protagonista della vicenda, in questo caso Mi è risultato davvero difficile identificarmi con Aileen, ho trovato questa ragazza troppo apatica e poco incline alla volontà di prendere in mano con coraggio la sua vita. 
Posizioni Opposte non è una storia dinamica, è molto statica, al massimo ci sono spostamenti da New York a Londra, ma che restano rinchiusi all'interno delle mura domestiche e la città diventa di poca importanza, di poco conto. Aileen è tremendamente statica, fissa sulle sue posizioni che appunto la portano ad opporsi alla famiglia, è dipinta dai genitori con diversi aggettivi, antipatica, spocchiosa, altezzosa, maleducata, vuole lasciare i suoi familiari fuori dalla sua vita e anche il fratello Liam non sembra meritarsi uno spazio nelle sue vicende. L'unica che condivide con lei tratti importanti della sua vita è l'amica Chaty che sembra esserle simpatica perché accondiscendente verso il suo modo di vivere e comportarsi.
Una storia drammatica che smuove la protagonista a fatica, sembra essere una confessione, un mettersi davanti allo specchio rivisitando la vita passata, i successi e gli insuccessi, la narrazione in prima persona aiuta sicuramente a sottolineare questo esame di coscienza.
Da leggere si o no? Dunque, sono molto combattuta, nel complesso non è male come idea e, ripeto, come stile narrativo, di certo non è una storia per tutti e sicuramente non è un libro da ombrellone. Consigliato a chi vuole fermarsi e riflettere, sconsigliato a chi è in cerca di una storia leggera.

Prima di salutarvi, volevo ricordarvi che Posizioni Opposte è edito da Elliot una casa editrice di Roma che ha in catalogo molti libri davvero interessanti. Vi incollo qui sotto la sua storia, per ulteriori info potete consultare il loro sito: www.elliotedizioni.com

Elliot Edizioni è una nuova casa editrice nata a Roma nel maggio 2007, la cui direzione editoriale è stata affidata non a un singolo ma a un gruppo di persone, ciascuna delle quali proviene da anni di esperienza in editoria. Elliot eredita il proprio nome dalla rivista Elliot narrazioni, nata dieci anni fa e di cui la casa editrice oggi si propone di ricreare la stessa atmosfera di curiosità verso il mondo letterario internazionale, in uno spirito di condivisione delle scelte e delle responsabilità di gestione. La produzione annuale sarà di circa 25 titoli, divisi tra narrativa, saggistica, teatro, con uno sconfinamento nel territorio delle arti visive. La narrativa comprende testi che spaziano dalla letteratura fino alla graphic novel, dal fumetto d’autore a quello ultrapop, con un occhio di riguardo alle punte più interessanti e “di confine” da un lato (collana SCATTI) fino alla riscoperta di autori del passato più o meno recente ancora in attesa di essere conosciuti in Italia (collana RAGGI). La saggistica (collana ANTIDOTI) prevede la pubblicazione di un numero di libri limitato (cinque/sei all’anno). La scelta sarà tra quei titoli che affrontano con originalità e stile divulgativo argomenti legati al vivere contemporaneo. Particolare attenzione è dedicata al teatro, che ha meritato una propria collana (READING THEATRE, già marchio indipendente), con la speranza di riportare questa grande arte al suo scopo originario: offrire opere di alto livello narrativo che costituiscano uno spunto di riflessione su grandi temi sociali e politici, associandoli a eventi teatrali, reading e incontri con gli autori.

Vidi: La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace

Spulciando tra i vari blog di lettura oggi mi sono imbattuta in La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace edizioni Feltrinelli. Dalle recensioni mi sembra un libro molto interessante, la trama mi incuriosisce molto e la copertina è meravigliosa, poi si parla di Londra...insomma, sembra ci siano tutti gli ingredienti giusti per una buona lettura. 

TRAMA

Londra, Charlotte Street. Jason Priestley – ex insegnante,ex fidanzato cronico, aspirante giornalista ed eroe riluttante – ha appena incontrato la sua Cenerentola. Cercava di salire su un taxi tenendo in equilibrio un’incredibile montagna di sacchetti, borse e pacchi, senza riuscirci. Jason è intervenuto in suo aiuto, e i loro sguardi si sono incrociati per un magico istante pieno di promesse. Un attimo dopo, lei se ne è andata. Ma a Jason è rimasto per sbaglio qualcosa in mano, una macchina fotografica usa e getta piena di foto già scattate… Ora si trova di fronte a un dilemma: deve rintracciare la ragazza o rispettare la sua privacy? Cercarla significherebbe seguire il consiglio di Dev, il vulcanico amico con il quale Jason condivide casa, bevute e (dis)avventure. Insieme, dovrebbero imbarcarsi in una rocambolesca caccia al tesoro seguendo gli unici indizi che hanno, ancora gelosamente custoditi nella macchina fotografica. L’impresa non è da poco, specie in una città come Londra. Ma se la misteriosa fotografa fosse davvero la donna giusta? Tra tentennamenti, errori e complicazioni di ogni genere, Jason imparerà una lezione importante, ovvero che, nel tempo di un clic, le cose si possono sviluppare in modo del tutto inaspettato... Una tenera storia d’amore, un pizzico di mistero e un irresistibile “tour” per le vie della capitale britannica. Una intensa commedia romantica, l’esordio narrativo di uno dei più brillanti talenti del mondo dello spettacolo inglese.




AUTORE

Danny Wallace (Dundee, Scozia, 1976) è uno scrittore, presentatore e giornalista pluripremiato, il cui lavoro è apparso su testate come "The Guardian" e "The Independent". Ha scritto e prodotto commedie per la tv, la radio e il teatro, ha lavorato con i maggiori commediografi inglesi, e ogni giorno conduce un programma radiofonico su xfm London. Ha pubblicato alcuni libri di non-fiction, tra cui Yes Man, dal quale è stato tratto un film della Warner Bros. con Jim Carrey nei panni del protagonista, e Awkward Situations for Men, attualmente in lavorazione per diventare una sit-com. La ragazza di Charlotte Street è il suo esordio nella narrativa, un vero e proprio caso editoriale internazionale: i diritti di traduzione sono stati venduti in quindici paesi ancora prima che il romanzo venisse pubblicato in Inghilterra e la casa di produzione Working Title Films ha opzionato i diritti cinematografici per farne un film. Vive in una ex fabbrica di fiammiferi nell’East End di Londra.

CONTATTI 

ArtInTime - N. 2 Luglio 2012

Eccoci alla seconda uscita di ArtInTime, cliccate sull'immagine per leggere la rivista! 


Mi raccomando, se vi piace spolliciate e soprattutto condividete!!! Vi ricordo che ArtInTime è anche su Facebook QUI!
Il nostro sito è www.artintime.it dove troverete anche il numero di giugno 2012.
Troverete due mie articoli in questo numero: uno su Italy Love It or Leave It e l'altro sui Supereroi che ci attendono in questa estate molto caliente! 


Buona lettura!!


venerdì 29 giugno 2012

Enzo Miccio scriverà un romanzo!

Ebbene sì, da quanto si dice e da quanto conferma lo stesso Miccio ad affaritaliani.it la sua prossima fatica sarebbe letteraria: l'uomo noto per "Ma come ti vesti?" e "Wedding planners" sbarca nella sezione romanzi delle librerie di tutt'Italia. Dopo due manuali uno legato appunto all'abbigliamento, scritto con Carla Gozzi, e l'altro sul matrimonio, ora Enzo ha deciso di diventare romanziere. Tranquilli, sembra solo un caso, ma a settembre il suo libro arriverà in libreria edito da Rizzoli e allora: apriti cielo, prevedo già un successone. 
Dai siti sembra esserci già una bozza di trama, che non promette la storia del secolo, ma che nonostante tutto sembra abbastanza interessante. 
TITOLO: Cercando Grace

TRAMA
"Virginia è una donna ricca, di grande fascino e gusto. Ma l'agiatezza le è utile soprattutto per dimenticare la sottile tristezza del cuore. Quando in un mercatino provenzale scopre il diario segreto della principessa Grace, comincia ad acquistare tutto ciò che in circolazione trova di suo. In questa maniacale ricerca di cimeli si imbatte in un sito che vende online parecchi, forse troppi, oggetti appartenuti alla principessa. Virginia vuole capire chi sta dietro a quella strana collezione e scoprirà anche che il suo cuore può ricominciare a sorridere. Dopo averlo incontrato per caso proprio in un mercatino', decide di confidarsi con Enzo. In un romanzo dolce e romantico come l'amore, al racconto di Virginia si intrecciano le pagine del diario della principessa Grace, che ne ripercorrono la vita".


Se sia vera o meno non si sa, ma Enzo ha pubblicato sulla pagina facebook il link dove era riportata anche questa, quindi ci sono buone possibilità che non sia un fake.
Per ora, dalle sue dichiarazioni, sembra non sia ancora stato scritto il finale della storia: ebbene, Rizzoli pubblica a scatola chiusa, infondo Enzo ha un nome, quindi di sicuro qualche centinaia di migliaia di copie le venderà!
Protagonista, a quanto sembra, di questa avventura è la Principessa Grace Kelly, donna elegantissima e bellissima, attrice, principessa e madre, tragicamente scomparsa in un incidente d'auto.
Sinceramente sono curiosa di leggerlo, lo ammetto, principalmente perché appunto c'è Grace Kelly che mi attrae molto come figura, so già che butterò via tempo e soldi e che molti di voi staranno scuotendo la testa in questo momento...scusate! Mi incuriosisce anche sapere come scrive Enzo Miccio, un conto è redarre un manuale, un altro è raccontare una storia, magari poi ha pure il ghost writer perché il tempo per scrivere non so dove lo trovi... 
Comunque sappiate che nel caso in cui io decida o riesca a dedicargli del tempo, ve lo recensirò assolutamente, così potrete decidere se è o meno una lettura da fare. Tanto lo sapete che io e le Kinsellate andiamo molto d'accordo e poi ricordiamoci sempre che è bene avere una conoscenza ampia degli autori che le case editrici decidono di pubblicare, in modo da analizzare perché la gente decide di spendere i soldi per leggere i loro libri. 
Ovviamente so che potrei vivere senza questo libro, ma...mi intriga!
Miccio comunque non sembra essere preoccupato del giudizio della critica e qui viene proprio da dire: "Tanto vendi comunque, critica o non critica!". Sarà il caso editoriale dell'anno dopo Cinquanta sfumature di grigio e declinazioni di colore varie, venderà talmente tante copie che Moccia probabilmente sarà costretto a scrivere altre tre o quattro avventure dei suoi "giooooovvani" (Baby, Step e i nipoti, perché i primi due avranno 80 anni). Poveretto, ora che è sindaco avrà anche meno tempo. Dovrò leggerlo poi per una persona, una mia amica lettrice, Chiara, che si è subito affrettata a postarmi il link in bacheca per avvisarmi sulla nuova news di Miccio. Chiara, tranquilla, lo leggo anche solo per te! 




Einaudi pubblicherà il vincitore del Premio Calvino 2012


Notizia fresca fresca delle ultime ore, Einaudi pubblicherà il vincitore del Premio Calvino 2012 A viso coperto di Riccardo Gazzaniga
Il libro uscirà a febbraio 2013 nella collana StileLibero: iniziamo a metterlo in lista! 

Eccovi il comunicato stampa di Einaudi


Sarà Einaudi Stile libero, battendo sulla volata una decina di editori italiani, a pubblicare, nel febbraio 2013, il romanzo vincitore del XXV Premio Calvino di quest’anno: A viso coperto, di Riccardo Gazzaniga.
Il trentaseienne genovese si è guadagnato infatti il prestigioso premio che ha lanciato Mariapia Veladiano, proprio grazie alla sua “capacità di coinvolgere il lettore” – come recita il comunicato della Giuria composta da Barilli, Carlotto, Geda, Mazzucco e Vasta – facendolo penetrare negli universi paralleli delle forze dell’ordine e degli ultrà, illustrandoli con una complessa macchina narrativa caratterizzata dalla molteplicità dei punti di vista e da una scrittura asciutta e scorrevole… non rifuggendo, coraggiosamente, dal mostrare luci e ombre di entrambi gli universi”.
Una storia al cardiopalma, concentrata in undici giorni di gennaio, che riesce a unire tenerezza e crudeltà, sentimenti e durezza estrema. Una vicenda che, oltre al tema della violenza, mette in luce quello della lealtà. Lealtà al gruppo e alle sue regole inviolabili, esasperata fino all’omertà o vinta dal tradimento: ognuno dovrà scegliere se restare fedele alle sue scelte o tradire sè stesso, gli affetti, il gruppo.
È un tema di portata vastissima, non certo ristretto al mondo di ultrà e poliziotti.
Un mondo che però Riccardo Gazzaniga conosce bene, perchè da quindici anni fa il poliziotto. Oggi lavora nella caserma di Bolzaneto e presta servizio di ordine pubblico in piazza e negli stadi.
Quando la vocazione autentica di scrittore e l’esperienza vissuta in strada si uniscono, nasce una miscela esplosiva capace di illuminare ogni lettore.
Non a caso il giornalista Carlo Bonini, autore del bestseller Acab, da cui è nato l’omonimo film di Stefano Sollima, ha dichiarato: “Sono felice della vittoria al Calvino di questo romanzo. Vuol dire che il tema aggredito daAcab è vivo e c’è ancora molto da raccontare”.
Quanto sia terribilmente, febbrilmente vero, lo scopriranno i lettori a febbraio 2013.

(Ufficio stampa Einaudi)


Google Play

Arrivo anche io, ovviamente in ritardo, per parlare di Google Play, un nuovo prodotto di google. Di cosa si tratta? Vi spiego.
Ieri sera mentre ricercavo dei libri per la tesi ne ho trovato uno per me un po' fuori mano, presente solo in una biblioteca di Bologna, allora ho provato a vedere il costo su Amazon, ho provato a cercare l'ebook, ho controllato quanto fosse consultabile da Google Libri e proprio da quest'ultimo ho scoperto che esisteva l'ebook. Ho cliccato sull'icona e mi sono ritrovata in Google Play, l'iTunes Store di Google che vende applicazioni, giochi e libri (in Italia, la foto che vedete sotto parla anche di Musica, ma io no non la trovo...) So che probabilmente per molti di voi ho solo scoperto l'acqua calda, ma sta di fatto che sono riuscita a recuperare il libro in formato ebook senza deambulare fino a Bologna. Ho speso un botto, cosa che non farò MAI più per un ebook, ma vista l'esigenza, ho deciso di investire. 
Prima però ho voluto verificare che esistesse l'app per il mio FrancyPad (il mio iPad) e dopo averla scaricata, dopo essere entrata con le mie credenziali di Google, ho scaricato da PC il libro. Sottolineo di averlo scaricato da PC perché l'applicazione è come Kindle, non permette di acquistare, onestamente spero che Google sistemi presto questo gap. Il download è avvenuto in pochi istanti, giusto il tempo di pagare ed ecco che il libro è arrivato sul mio pc e in contemporanea sul FrancyPad: ebbene sì è pure un cloud, della serie: noi di Google abbiamo idee originali.
Ho aperto l'ebook e...si consulta bene, a parte qualche problema di lettura, l'app crasha un po', ma spero vivamente che venga migliorata prossimamente. A livello di grafica non ha niente da invidiare ad iBooks che è di gran lunga superiore e nettamente più veloce, questa spesso si ingrippa sullo scorrimento delle pagine, probabilmente la versione per Android è più funzionale e meglio studiata mentre quella per iPad è ancora work in progress, non so. (Anzi, se qualcuno di quelli che sta leggendo ha Android e usa questa applicazione, può dirmi come funziona? Grazie!!)
Spero che questo post vi sia stato d'aiuto, volevo dirvi che non sono un'informatica e non mi reputo assolutamente esperta di pc, tablet, app o altro, semplicemente ho voluto dire la mia su una cosa che ho scoperto ieri e che magari può interessare a qualcuno. 
Un'ultima nota: i prezzi degli ebook sono identici a quelli dell'iBook store quindi non c'è alcun risparmio. 

Vi lascio qualche foto e per farvi vedere un po' come funziona e come si presenta la grafica. 

Ecco le mie app-ebook reader, Google Play è quella a Destra
Una volta aperta si presenta così. Il libro arriva sul vostro dispositivo e deve essere scaricato. Vi apparirà un'iconcina con scritto "scarica" come potete vedere sotto agli altri tre libri. 
Questa è la vista con lo schermo completamente pulito. Impaginazione zero, il testo non è minimamente giustificato.
Questa è come si presenta quando clicchiamo sul testo per vedere il menù. Potete inserire note e segnalibri cliccando sull'icona con l'elenco a punti. 


Vidi: Marilyn di Norman Mailer


Il mito di Marilyn sembra destinato a durare per sempre e quest'anno ricorrono i 50 anni dalla morte della diva più amata di tutti i tempi. Sono numerose le pubblicazioni nate o ristampate per l'occasione e Baldini Castoldi Dalai ha voluto dare il suo contributo con Marilyn di Norman Mailer. Scopriamolo insieme!



La storia della diva per eccellenza raccontata da un grande scrittore
e corredata dalle sue foto scattate dai più grandi fotografi del mondo.


TRAMA
La biografia di una diva, l’interpretazione di un fenomeno e il romanzo di una donna. Il ritratto di Norman Mailer della diva per eccellenza è tutto questo e molto di più. Il grande scrittore indaga i segreti della psiche tormentata di un’attrice che sovrapponeva di continuo professione e vita privata. Dall’incontro con un mito vivente del baseball come Joe Di Maggio, amico anche dopo la fine del loro matrimonio, a quello con Arthur Miller, che finirà con il portare entrambi verso l’autodistruzione, fino agli amori fugaci e impossibili che le rovineranno definitivamente l’esistenza. Il libro è corredato dai ritratti che, in tempi diversi, sono stati dedicati a Marilyn dai più grandi fotografi del mondo.

L'AUTORE
Norman Mailer (31 gennaio 1923 Long Branch, New Jersey - New York, 10 novembre 2007). Autore di più di trenta libri, ha vinto il National Book Award e due volte il Pulitzer. Ha diretto quattro film e, nel 1955, co-fondato il «Village Voice». Tra le sue opere, Dalai editore ha pubblicato La costa dei barbariIl parco dei cerviIl Vangelo secondo il figlioA proposito di Dio Pubblicità per me stesso.

giovedì 28 giugno 2012

20lin.es: intervista!

Conoscete 20lin.es? Avete mai sentito parlare di questo fantastico progetto?
Sedetevi comodi, prendetevi un bel gelato (viste le temperature di questi giorni) e preparatevi a un bel post lungo, lungo, lungo, con tanto di intervista allo staff!

Prima di passare all'intervista, cos'è 20lines?
Quando ho scoperto questo sito ho esclamato "Wow, geniali!", si tratta di un sito di che unisce scrittura collettiva e lettura interattiva, praticamente, previa iscrizione, potete decidere se
- iniziare una storia ex novo pubblicando un incipit di 20 righe (che resterà attivo per 20 giorni)
- proseguire una storia già iniziata, riscrivendone anche alcune parti
- commentare una storia
- condividerla sui social 
e...alla fine dei 6 passaggi di scrittura (ognuno rigorosamente di 20 righe) lo scritto più apprezzato verrà selezionato e pubblicato, così si diventa ufficialmente scrittori!
Il dominio del sito è stato registrato in Spagna per giocare sul .es che compone la parola lines. www.20lin.es
Io mi sono già iscritta e ho pubblicato i miei primi due incipit, ho ricevuto qualche like...e vediamo se qualcuno li continuerà!
Ora passiamo all'intervista, ringrazio Fabio che ha fatto da tramite tra me e tutti i componenti di 20 lines, grazie davvero per la disponibilità e per le foto che sono state scattate al Salone del Libro.


Ciao ragazzi, prima di cominciare le domande sul progetto, che ne dite di fare una vostra breve e rapida presentazione?

Siamo un gruppo di dieci ragazzi, tutti tra i 24 e i 26 anni, con esperienze e competenze eterogenee  ma accomunati dalla passione per la lettura. Nella vita alcuni di noi stanno concludendo gli studi, altri lavorano e contribuiscono a 20lines nel tempo libero, altri ancora hanno lasciato il proprio lavoro per dedicarsi ora interamente allo sviluppo di questa iniziativa.

Avendo background differenti ciascuno ha contribuito a 20lines in base alla propria esperienza: ad esempio gli sviluppatori lavorano su sito e apps per mobile e tablet, mentre chi ha studiato marketing si occupa della comunicazione e promozione del progetto. C'è poi chi cura lo sviluppo e la strategia del business, chi il lato legale, la grafica, l'editor si occupa del contenuto, e così via. Per lo sviluppo grafico lavoriamo inoltre con l'agenzia Factorio.us.


I vostri libri preferiti?
Difficile rispondere a questa domanda, abbiamo gusti molto diversi. Personalmente un libro che ho letto di recente e mi è molto piaciuto è stato "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafòn.

Come nasce il progetto?
Come spesso succede, l'idea di 20lines nasce quasi per caso, dalla constatazione di una necessità.
Una sera all´inizio del 2012 Alessandro Biggi, tra i fondatori di 20lines, tornando a casa tardi dal lavoro presso Boston Consulting ebbe voglia di leggere qualcosa di breve prima di addormentarsi, senza riuscire a trovare su internet quello che cercava.
La necessità di leggere qualcosa di fresco e diverso dal solito è quindi alla base di 20lines, cui si aggiunge il desiderio, comune a moltissime persone, di esprimere il mondo che hanno dentro di sé attraverso la scrittura. Purtroppo il più delle volte tale desiderio rimane irrealizzato, mancando il tempo, il coraggio, oppure i contatti necessari per scrivere e farsi pubblicare un libro. A maggio nasce quindi 20lines, che permette a chiunque di cimentarsi nella scrittura e diventare autore. Ci si collega al sito, si scrivono le proprie 20 righe e si creano dei racconti insieme a persone mai conosciute prima. Il risultato è fantastico, siamo rimasti affascinati da alcuni dei racconti che sono nati in queste prime settimane di vita del progetto!

Ho visto che alcuni scrittori contemporanei hanno partecipato a questa bellissima iniziativa! A quale o a quali scrittori che hanno fatto la storia della letteratura chiedereste di scrivere un incipit per 20lines?
C'è l'imbarazzo della scelta! Ad esempio sarebbe molto interessante leggere e continuare una storia scritta su 20lines da Edgar Allan Poe, maestro nel creare un'atmosfera unica in poche righe e capace di lasciare spazio alla fantasia del lettore. Non a caso una volta disse: "terrore e suspense si addicono alla brevità del racconto".

Voi creatori di 20lines avete pubblicato sul sito un vostro incipit?
Sì, molti di noi sognavano di scrivere qualcosa un giorno, quindi abbiamo colto al volo l'occasione per cimentarci. Alcuni di noi hanno usato il proprio nome, altri hanno scelto uno pseudonimo, proprio come hanno fatto in passato tanti grandi autori. Abbiamo così scoperto che scrivere 20 righe alla volta dà quasi dipendenza, si migliora molto nella scrittura di volta in volta e se da un lato c´é la voglia di creare qualcosa di bello che prima non esisteva, dall´altro é estremamente divertente vedere come qualcun altro prende spunto dalle nostre 20 righe per continuare il racconto, spesso in direzioni che non avevamo immaginato.

Siete soddisfatti dell'affluenza di questi mesi?
Decisamente sì. L'idea è piaciuta subito ed ha attecchito più in fretta di quanto ci aspettassimo, in queste prime settimane abbiamo ricevuto più di 9.000 righe e molti racconti sono nati, si sono sviluppati e sono giunti a conclusione con successo.

Il progetto è stato lanciato al Salone del Libro: com'è stato accolto? Avete avuto contatti da qualche casa editrice?
L'iniziativa di 20lines è stata accolta molto bene durante il Salone Internazionale del Libro di Torino. Anche grazie ad uno stand interattivo che si è distinto dai circostanti e ha attirato la curiosità dei visitatori. Il Salone ci ha dato quindi l'opportunità unica di incontrare appassionati di lettura, scrittori più o meno conosciuti e ovviamente anche addetti ai lavori del mondo dell'editoria.

Progetti, speranze: quale sarà il futuro di 20lines secondo voi?
Il nostro obiettivo di breve termine è creare una community numerosa e attiva, i cui membri (da noi affettuosamente soprannominati 20liners) si divertano leggendo, scrivendo e interagendo. A questo proposito stiamo lavorando per migliorare continuamente il sito, anche sulla base dei suggerimenti degli utenti stessi. In aggiunta al classico formato di 20lines, dove i racconti si compongono di sei "nodi" da 20 righe ciascuno, in futuro vorremmo dare agli autori più talentuosi la possibilità di mostrare anche altre loro produzioni, magari più lunghe ed elaborate, magari nate attraverso l'interazione con i lettori e la community.

Grazie ragazzi per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto!

E tu che stai leggendo, cos'aspetti? Vai su www.20lin.es e divertiti a leggere, a creare e a immaginare! 





lunedì 25 giugno 2012

Liber, libris et segnalibris!

Passatemi il titolo in latinorum maccheronico, ma oggi mi è arrivata una mail su facebook da parte di un follower che mi domandava diverse cose che vi elenco qui sotto:
- usi segnalibri?
- sottolinei i libri?
- come li tratti in generale?
Devo dire che queste domande mi fanno sorridere perché capitano proprio nelle mani di una che addirittura fodera i libri e che li tratta come reliquie, che si segna i nomi delle persone a cui li presta e che li sigla tutti con nome e cognome. Sono malata, lo so, ma i libri sono tanti piccoli mondi e mi dispiace quando presto un libro e torna a casa traumatizzato! Per carità non ho mai ucciso nessuno, ma credo che prevenire, sia meglio che curare.
Procediamo con ordine e vediamo di rispondere alle domande.

- usi segnalibri?
Allora, io non solo li uso! Fino a qualche anno fa li collezionavo, la libreria che c'è dove abito io ne regalava uno per ogni libro acquistato e quindi avevo una collezione, tutti ordinati in un porta penne senza penne. Poi è arrivato il segnalibro di Harry Potter che mi ha accompagnato in numerose letture e che ora ho tristemente smarrito, temo....in contemporanea ho avuto il segnalibro di Fabriano del museo della Carta con tanto di iniziale del mio nome e anche costui non so in quale libro sia finito.
Già perché a volte, quando inizio una lettura che magari non mi prende, lascio sempre il segnalibro per indicare il punto in cui sono arrivata, sia mai che di lì a poco non mi venga voglia di riprenderlo, con questa tecnica smarrisco diversi segnalibri perché, ahimè, ho anche molti libri e sulla percentuale diversi sono fermi da tempo... Un'altra causa dello smarrimento è il disordine, spesso li appoggio sui libri e si infilano inevitabilmente dietro sul fondo della libreria o in mezzo agli stessi, insomma, quando faccio pulizia è un piacere, ritrovo cose date per disperse da tempo!

- sottolinei i libri?
Dunque, sottolineo i libri che studio, quindi quelli dell'università, veri e propri campi di battaglia, o di patate, esempi di arte astratta che tende dal color grafite al giallo evidenziatore, passando per le declinazioni dei pastelli: insomma, sono incivile con i libri su cui studio! Oltretutto appiccico post it ovunque, devo dire che l'industria dei post it dovrebbe ringraziarmi per averla mantenuta nel corso degli anni universitari!!!!! 
I libri che leggo sono rigorosamente INTONSI! Ne avrò tre sottolineati, ma tre di numero, davvero! Forse è dovuto alla mia memoria fotografica che mi permette di ricordare più o meno dove si trovano le scene che preferisco oppure i momenti chiave, ma c'è anche da dire che raramente riprendo il libro per rileggere un pezzo, solitamente lo rileggo tutto! 

- come li tratti in generale?
Credo di averlo già detto, aggiungo solo che raramente ci faccio orecchie (solo se non trovo un segnalibro), li lancio o li butto a terra, ultimamente mi è presa la fissa di togliere la sovracopertina per non graffiarla...sono folle! Inoltre aggiungo che li ho catalogati tutti in un quadernetto, a parte gli ultimi a dire il vero, ma provvederò quest'estate, in realtà registro solo il titolo per tenere il conto dei volumi accumulati in camera: attualmente sono in crisi perché non ho più spazio! Aiuto!

Sperando di aver risposto a questi simpatici quesiti, ora giro A VOI le domande, che ne dite di rispondere qui sotto? 
Attendo i vostri commenti!


Aggiungo in coda una domanda di Chiara Guadagnini: 
- ti è mai capitato di venedere-rivendere uno dei tuoi libri? se sì qual era e perchè!
Non mi è mai capitato di vendere-rivendere uno dei miei libri, ma ammetto di avere una lista di possibili libri da vendere:
Tre metri sopra al cielo (e qui i perché si sprecano...)
La bussola d'Oro (che non mi è piaciuto, ma mi sa che cercherò di rileggerlo)
Twilight (mai terminato, non mi piace proprio...)
ma di fatto...non so se li venderò!! 




Henri Cartier Bresson: Photographe

Da qualche mese è a Torino presso Palazzo Reale la mostra su Henri Cartier Bresson intitolata Photographe organizzata da Silvana Editoriale in collaborazione con la fondazione Henri Cartier Bresson e con la Magnum Photos. Doveva terminare il 24 giugno, ma hanno deciso di prorogarla fino al 9 settembre, quindi mi sono detta: perché non consigliarla ai miei follower e a tutti quelli che passeranno di qui?
Quindi venerdì mi sono avventurata nello splendido Palazzo Reale, in Piazza Castello a Torino. Dopo aver fatto il biglietto sono salita al primo piano e sono arrivata alla mostra. 
Prima di concentrarsi su Cartier Bresson vorrei spendere due parole a proposito di Palazzo Reale...STUPENDO! Si, credo ne basti una. Come tutte le residenze reali sparse per Torino merita di essere visitato, è meraviglioso, decorato con stucchi, affreschi meravigliosi. Mentre mi avvicinavo attraverso la piazzetta reale cercavo di immaginarmi quante carrozze avessero percorso quel viale, quanti piedi illustri avessero calpestato i lastroni, poi i gradini e quanti occhi avessero visto quelle stanze. 
Forse è assurdo immaginarsi queste cose, però mi capita spesso di fare questi "giochi di immaginazione" quando visito qualche palazzo storico, ma anche solo camminando per strada, sedendosi a bere una cioccolata da Fiorio...
Tornando alla mostra, che dire: Henri Cartier Bresson è stato definito il fotografo di un'epoca. Ha girato il mondo immortalando volti, corpi, momenti storici, luoghi, momenti di vita quotidiana. Egli era uno dei tanti fotografi della Magnum Photos e fondatore della stessa insieme a Robert Capa e David Seymour. Non è la prima mostra che visito fatta da fotografi di questo gruppo, a settembre infatti sempre a Torino, ma questa volta presso la mole antonelliana, ho visitato la mostra dei fotografi Magnum sul set, costituita da foto scattate nei dietro le quinte o sulle scene dei set di alcuni tra i più importanti film della storia del cinema. 
La struttura della mostra di Cartier Bresson non mi è piaciuta moltissimo, dopo i pannelli illustrativi all'ingresso che spiegavano velocemente chi fosse il fotografo, cosa fosse la Magnum Photos, chi fossero gli sponsor eccetera, le foto erano collocate su entrambe i lati di tre stanze-corridoio. Non hanno un ordine cronologico e nemmeno tematico, onestamente avrei preferito un ordine del primo tipo in modo da vedere appunto l'evoluzione delle persone. Infondo è un fotografo che ha immortalato momenti indimenticabili, quindi dare un'impostazione cronologica non sarebbe stato sbagliato. Sono 130 in tutto le foto esposte, tutte in bianco e nero, sotto vetro che a me non piace molto perché tende a riflettere...
Dopo aver terminato il giro di ogni stanza passeggiavo avanti e indietro cercando di ricordare cos'avessi visto, per fissare ancora di più nella memoria gli istanti raccolti da Henri Cartier Bresson, e prima di uscire ho deciso di "portare con me" questi che vi voglio incollare qui sotto. 

L'Aquila 1952
Ho scelto questa foto perché prima di tutto è stata scattata in Italia, in secondo luogo mi sono domandata cosa esiste ancora di questo scatto di Henri Cartier Bresson dopo il terremoto.

Matisse 1944
Vi siete mai chiesti come vive un pittore? Beh, questa foto sembra un backstage della vita di Henri Matisse. 

Children Playing in the Ruins Seville,1933
Sembra uno scatto rubato questo che ritrae questi bambini che giocano tra le materie: il furto e il dramma. 

Behind the Gare Saint-Lazar Paris 1932
Foto emblema della mostra, il personaggio che corre sull'acqua è stato riprodotto sulle borse. Credi sia un gioco di luci, ombre e riflessi meraviglioso e magico. Sembra quasi che il tempo si ferma e il nostro personaggio-ombra rimanga sospeso correndo sull'acqua.

William Faulkner, Oxford, Mississipi, 1947
Un nome un uomo, una foto quasi casuale, presa nella quotidianità dello scrittore insieme ai suoi cagnolini, colti oserei dire di sorpresa dalla macchina fotografica.

Coronation of King George VI, London 1937
Non potevo non restare impressionata da una foto di Londra, anche se qui la City non si vede, ma si vedono i Londinesi che guardano l'incoronazione di re Giorgio, padre della regina Elisabetta II.
Colpisce molto a mio parere l'uomo che è caduto dalla folla e sembra giaccia morto sui giornali. Non capiamo se fosse già lì prima o se sia un barbone che dorme sui giornali. Uno scatto semplice, ma pieno di interrogativi. 



sabato 23 giugno 2012

Emma Travet: aperitiviamo?

Come voi tutti saprete ho avuto la fortuna di conoscere l'autrice di Voglio scrivere per Vanity Fair: Emma Travet al secolo Erica Vagliengo, molte di voi mi hanno chiesto come recuperare il libro e ora posso annunciarvi che: è ufficialmente uscito in ebook!!!
E questa non è l'unica novità in casa Travet! 
Sono lieta di annunciare che:
da qualche mese Erica ha intrapreso una collaborazione con una giovane fotografa torinese Cristina Giuliano (kristinagi), eccovi il link alla pagina con le foto scattate a Erica: CLICCA!
Inoltre EmmaT è tra i sostenitori di Doubleswing, la web fiction tutta italiana che sta per conquistare il cuore degli appassionati di fiction e non solo, di cui potete trovare ulteriori informazioni qui (CLICCA!) e...
...proseguiamo poi con un INVITO! Il 3 luglio infatti Emma sarà in piazza Carignano dalle 19.30 alle 21.30 per un aperitivo in rosa!!

Eccovi qui sotto il comunicato stampa e altre varie informazioni sull'autrice e sul libro, vi ricordo anche che sta per uscire il seguito!! 


Emma Travet:
in attesa del seguito, proseguono su internet e nel mondo reale,
le avventure della precaria sì, ma con stile.
 
mart. 3 luglio
h 19.30-21.30
 P.zza Carignano_TORINO
APERITIVO IN… ROSA:
 EMMA TRAVET e CINZIA RAVALLESE
 
Dialogono con le autrici:
Antonella Mariotti (La Stampa) , Gabriella Bardaro (Promotrice di eventi culturali)
e i giornalisti della redazione de “Gli Amanti dei Libri”.

 



prox fermata:


P.S. E da poco, trovate il romanzo anche in formato ebook!



COMUNICATO STAMPA
.

Ve la ricordate? Sì, è sempre lei, Emma T (dove la T. sta per Travet, cognome piemontese assai comune, niente a che vedere con Emma Thompson), nata nel 2007 prima su myspace, poi sul blog di style.it per approdare, in carta e ossa nel romanzo “Voglio scrivere per Vanity Fair”, pubblicato nel 2009. All’epoca aveva ventisei anni, abitava in Italia, nella ridente cittadina, una città di provincia toccata dalla crisi dell’auto, vicino a Torino, dov’è nato uno dei primi locali gay d’Europa. Di lavoro faceva la giornalista pubblicista, quasi giornalmente sfruttata dal suo capo, Mr Vintage (“non perché sia cool, ma perché indossa solo capi datati che odorano di naftalina, come il suo pensiero”). Alzarsi al mattino e rinchiudersi tutti i giorni (sabato mattina compreso) in una redazione locale non era il massimo. Sarebbe stato meglio scrivere per Vanity Fair, al quale inviava, un curriculum a settimana. Nel frattempo continuava a scrivere su “La Voce del Monviso” e sul magazine per i giovani della zona “NEW MAG”.

Sono trascorsi due anni, tanto è cambiato nel mondo, ma per Emmat la situazione è rimasta pressoché uguale, se non fosse che si è avvicinata ai fatidici 30, e quindi altri pensieri affollano la sua testa. Sognatrice ma con i piedi per terra qb (quanto basta), si barcamena nella vita di tutti i giorni con una buona dose di ironia e di inventiva, tra marito ormai consolidato, famiglia, amiche e amici di vecchia data e lavoro ultra-flessibile.

E mentre sforna articoli su fiere paesane e interviste a semi-sconosciuti, continua a rincorrere il grande sogno: scrivere per Vanity Fair. O perlomeno, varcare la soglia dell’ufficio del direttore per fargli sapere che lei esiste, così come la marmellata di fragole e rabarbaro, di Nonna Olga Dionigia- (di cui lui è ghiotto).
In attesa del seguito, prosegue sul web e nella vita reale, la storia di una ragazza normale, come ce ne sono tante, che tra esilaranti avventure e disavventure, con spirito di iniziativa e inguaribile ottimismo, segue le sue aspirazioni. Uno stile fresco e dinamico, quasi un diario in presa diretta, o una sceneggiatura, con immagini e situazioni tratte dalla vita di tutti i giorni, viste attraverso gli occhi di chi si definisce “precaria, sì, ma con stile”.

Hanno detto di lei

sui giornali:

“Una piccola storia consigliata al ministro Brunetta, per rivedere la sua teoria sui bamboccioni” SILVIA NUCINI- Vanity Fair

“Tra sofferenza e ironia, ecco i consigli per chi vuole sfondare” SARA STRIPPOLI- La Repubblica

“ Emma Travet, che è uno pseudonimo nonché una dichiarazione d'intenti, è un progetto complesso. Un esempio di creatività «glocal» ai tempi di internet e della generazione mille euro. Emma, che si chiama Erica Vagliengo, 33 anni, caparbio segno del Capricorno, incarna perfettamente il prototipo del lavoratore d'inizio Duemila, precario per scelta di libertà, non solo per contingenza” ALESSANDRA COMAZZI- La Stampa
sul web:

Le fan di Emma T sono ragazze di tutte le età, dalla studentessa delle medie alla coetanea di nonna Olga Dionigia. La storia, i personaggi, i temi trattati sono tali da coinvolgere, divertire, interessare un target molto ampio che è già in attesa di una seconda puntata delle gesta normal-vintage-chic di questa eroina.contemporanea.
 Attraverso facebook, un gran numero di lettrici continua a restare in contatto con Emma Travet: dal virtuale dei social network alla realtà dei media e ritorno.
 Con "Voglio scrivere per Vanity Fair" la lettura diventa un fenomeno interattivo. Si può leggere un'intervista sulla carta stampata e il giorno stesso acquistare il libro per poi la sera parlarne online con l'autrice.
Emma Travet esce dalle pagine, in cui riesce a stento a trattenere la sua verve, e si rivela molto più concreta di tanti personaggi "veri" del piccolo schermo.
Com'è nato il progetto emmat? L’autrice è stata 2 anni e mezzo su internet prima di trovare l'editore giusto per la pubblicazione (la Memori di Roma). Il libro è uscito a fine novembre 2009, ma continua a vivere grazie al costante aggiornamento delle avventure di Emma Travet e della sua autrice , caricate settimanalmente su facebook,  friendfeed, sul blog e sul sito www.emmatravet.it.  

L’autrice:
Erica Vagliengo (Pinerolo,1977).
Giornalista pubblicista, capo redattrice del mensile free press Lookout magazine, collabora anche con Oggi7 (il settimanale di Americaoggi www.americaoggi.info), marieclaire.it, excelsiormilano.com, donnareporter.com, notenews.it.
Adora lasciare tracce su internet, prendere appunti sul Moleskine, la torta Zurigo, il panettone Galup, collezionare borsette (meglio se trovate nei mercatini delle pulci), l'arte contemporanea, abiti e accessori second hand, New York, il caffè macchiato (rigorosamente italiano).

Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf. Ora che è diventata grande ha scritto un romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair" (ed.Memori) con lo pseudonimo di Emma Travet e sogna presto di regalarsi una Pekaboo color ginger.

Ha lanciato, nel 2007, su internet il progetto emmat: innovativo esempio di self marketing legato al romanzo, che ha come protagonista la sua alter ego ed è supportato da una serie di partecipazioni a mostre, eventi vari e interviste in radio e tv. Senza dimenticare l'originale progetto grafico e di merchandising ispirato agli accessori che la protagonista cerca, acquista, e indossa, facendoli diventare parte attiva delle sue avventure: un’intera collezione di spille, specchietti da borsetta, burrocacao, portachiavi, venduti, in passato, direttamente sul web. Gli adesivi (o sticker) di Emma Travet, invece, sono stati fotografati dai suoi fan nei luoghi più impensati del pianeta per poi essere pubblicati periodicamente su facebook. Il romanzo è anche stato pubblicato, nella versione digitale, nella libreria del sito www.starbooks.it.

In attesa del secondo romanzo, al quale sta lavorando la sua autrice, le avventure di Madamin Travet proseguono sul blog emmatvanity.style.it diventato ormai un seguitissimo fenomeno sul web (e non solo) E, novità, è stata pubblicata, la versione in american-english del romanzo (tradotto da Rossella Frigerio) su AMAZON.COM.


Erica inoltre scrive su: 


Ultimissima novità il nuovo Sticker by Gioia Corazza!!
Spero possiate colmare l'attesa del sequel di questo meraviglioso e divertentissimo romanzo con tutte queste belle iniziative!



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