lunedì 16 aprile 2012

In lettura: Tutto questo mi appartiene


Il libro che mi sta accompagnando in questi giorni è: Tutto questo mi appartiene romanzo di esordio di Petra Hulovà. Scrittrice di origini ceche, in patria è molto amata e vi dirò, per ora (sono a pagina 105) il libro promette molto bene! Momentaneamente mi ispira per:

-l'ambientazione completamente sconosciuta a noi Italiani, il lettore straniero entra in contatto con usanze tipicamente mongole che, almeno a parere mio, sono parzialmente sconosciute
-la storia raccontata in modo molto scorrevole
-la scrittura è in grado di rapirvi 

Queste sono solo le prime impressioni!

In libreria a partire dal 17 aprile 2012

Trama

Alta, la madre, Dzaia, Nara, Ojuna, le figlie, e Dolgorma, la figlia di una delle tre. Cinque donne, cinque destini, cinque voci narranti che ci accompagnano nella loro storia famigliare ricca di segreti, tradimenti e tragedie, dalla steppa dura e selvaggia della Mongolia alle luci ingannevoli e seduttive della città, dalle tende tipiche del nomadismo mongolo ai prefabbricati della capitale. Dzaia è nata dalla passione di Alta per un cinese della Mongolia Interna, Nara dalla violenza subita da Alta da parte di un commerciante russo. Figlie illegittime della madre, e quindi di razza mista e impura, vivono nell’emarginazione sopportando derisioni e ingiustizie. Finchè, a seguito di una tragedia famigliare, le due sorelle lasciano le montagne rosse della steppa per trasferirsi in città, sotto la protezione dell’amata zia, scoprendo troppo tardi che la donna non ha da offrire loro nient’altro che un lavoro nel bordello che dirige. Nara si ritroverà a suo agio nella nuova vita, mentre Dzaia continuerà a vivere nella speranza e nel desiderio di affrancarsi e riscattarsi, anche per proteggere sua figlia Dolgorma, avuta da uno dei tanti clienti del bordello. Ojuna, l’unica figlia di stirpe pura, rimarrà nella steppa con i genitori, perpetuando, tra orgoglio e frustrazione, i valori e i modelli che fin da piccola le sono stati inculcati. Uno spaccato duro e poetico della società mongola, dove la divisione tra uomini e donne e i loro ruoli è ancora netta, tanto che persino le violenze sessuali vengono subite dalle donne come qualcosa da accettare con rassegnazione (Dzaia ad esempio subirà l’abuso del padre adottivo). Una saga famigliare che attraverso la voce di cinque donne racconta i problemi e le verità universali di chi è costretto ad adattarsi a una nuova condizione, abbandonando i propri costumi e le proprie radici, sebbene quelle radici siano l’unico appiglio per non impazzire. Una storia di amore e di passione, di segreti e tradimenti, di perdite e di tragedie, in cui la sconfitta non cancella la forza di andare avanti, nonostante tutto.


Petra Hulova, nata nel 1979, è la stella nascente del panorama letterario della Repubblica Ceca. Scrittrice molto versatile, ha già pubblicato cinque romanzi. Con questo libro ha vinto diversi premi, tra cui, nel 2003, il Magnesia Litera Award e il Lidove noviny (Libro dell’Anno). Per La Tartaruga edizioni nel 2009 è uscito Attraverso un vetro opaco, salutato con grande entusiasmo tra le Scritture Giovani al Festivaletteratura di Mantova.

Edizioni Baldini Castoldi e Dalai



Come al solito vi ricordo di seguire il mio blog per avere aggiornamenti sulla lettura del libro!!!

1 commento:

  1. Sono molto incuriosita da questo libro ... vorrei aspettare la tua recensione per decidere se comprarlo o no!

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