lunedì 19 dicembre 2011

Midnight in Paris

Woody Allen è tornato ad essere il Woody di un tempo, hanno affermato molti, a me sinceramente Woody non è mai scaduto e ogni suo prodotto cinematografico è senza ombra di dubbio realizzato con intelligenza, genialità, abilità e grande padronanza della materia.
Ultima sua creazione è Midnight in Paris, una storia ben costruita che racconta la vicenda di Gil, sceneggiatore americano, in vacanza a Parigi con la fidanzata Inez, innamorato della Parigi degli anni 20 e di tutti gli artisti che vivevano lì in quel periodo. La tanto evocata Parigi d'inizio 900 prende magicamente vita una sera grazie ai rintocchi della mezzanotte e ad un auto che lo trasporta nelle feste più belle degli anni 20.
Ecco allora che spuntano i personaggi: Cole Porter, Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, Hemingway, Dalì, Bunuel, Picasso, Adriana (la sua amante), Man Ray, Matisse, Eliot, Belmonte.....insomma, tutti gli artisti che hanno reso, secondo Gil, gli anni 20 l'età dell'oro. 
Una storia avvincente e che ricorda un po' la commedia "Provaci ancora Sam" scritta da Woody Allen che poi è diventata un film di Herbert Ross, in cui Woody interpreta il protagonista, Allan Felix. In questa pellicola a tornare dal passato era Bogart che dà una lezione di vita ad Allan insegnandogli come si fa ad essere un playboy, in Midnight in Paris la sfida è ben più complessa.
Gil vuole fare il romanziere, ma deve anche farsi amare per quello che è e Inez non sembra interessata al suo lavoro di scrittore, quanto a quello di sceneggiatore, sicuramente più redditizio. E' il tipico personaggio di Woody Allen, amante dell'arte ma che non viene mai preso sul serio, contrapposto all'amico saccente e pedante di nome Paul che sembra affascinare le donne anche se in realtà sta vomitando un sacco di sciocchezze.
Ecco che allora i personaggi degli anni 20 gli insegneranno amore, scrittura, coraggio, voglia di vivere, in quella che egli considera l'età dell'oro, ritroverà la speranza perduta e la dritta che gli serviva per diventare scrittore e trasferirsi definitivamente a Parigi.  
Il film, fin dal momento in cui veniva realizzato, ha suscitato molto interesse per la presenza, alquanto marginale e di poco conto della premiere damme Carla Bruni, relegata a guida turistica utile solo a tradurre al protagonista il diario di Adriana dal francese all'americano.
Penso sia una buona pellicola, una dichiarazione d'amore che Woody Allen fa alla Parigi degli anni 20 e agli artisti che l'hanno vissuta in quel periodo, artisti principalmente americani, ma che hanno tratto la loro ispirazione da quel contesto realizzando opere indimenticabili.
Nel rapporto che Gil costruirà con Adriana poi verrà svelata la realtà triste con cui l'uomo di tutti i secoli ha a che fare, ovvero il rapporto con il presente e il passato. Spesso l'uomo vede il passato, un determinato passato, come un momento di gloria, sicuramente migliore rispetto al presente. Per Gil l'età dell'oro è costituita dalla Parigi degli anni 20, per Adriana dalla Parigi della Belle Epoque. 
Che cosa cerca di dirci Woody Allen?
Beh, io ho cercato di rispondere in questo modo: il passato ormai non si può più avere, ma proprio perchè lo abbiamo è giusto studiarlo e considerarlo, viverlo attraverso i prodotti degli artisti. E' giusto amarlo, ma usarlo come trampolino di lancio per reinventare il presente e renderlo migliore di quello che è.
Un plauso va di sicuro ad ambienti, costumi e fisiognomica dei personaggi, tutti costruiti con grande attenzione, niente è lasciato al caso, quasi come se ci trovassimo di fronte ad una pellicola di Luchino Visconti o ancora di Kubrick. 
La recitazione di Jesse Owen è ben studiata ed impostata, tanto da renderlo un secondo Woody di tutto rispetto, certo come il primo non c'è nessuno, ma si fa rispettare bene.
Se amate gli anni 20 è una pellicola da vedere assolutamente, se amate Woody Allen, lo è ancora di più.

In extremis un appunto: scommetto che molti si avvicineranno alle opere artistiche e letterarie realizzate dai personaggi del film per conoscerle meglio.




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