giovedì 29 dicembre 2011

Buon Anno!!

In questi giorni molti saranno in partenza per fare capodanno altrove, io che resto a festeggiare nella mia zona, sono impegnata nella preparazione degli esami, che metterò in pausa solo il 1° per recuperare le ore di sonno.
Ecco svelato il motivo per cui non sto scrivendo niente in questi giorni. 
Siccome penso di non passare di qua almeno fino al prossimo anno (adoro dirlo!!!!) voglio fare un po' di augurii vari...
....di non smettere mai di sognare, 
che i vostri sogni si avverino,
che la speranza non vi abbandoni mai,
che possiate avere delle risposte ai vostri perchè,
che possiate trovare tranquillità,
che chi è in cerca di lavoro finalmente lo trovi,
che tutti capiscano che ognuno è importante,
che tutti imparino che la bellezza del mondo risiede in ognuno di noi,
che è bello se tutti imparassero a fare il primo passo,
che è bello avere tanti amici su facebook, ma lo è ancora di più poter contare su di loro nella vita reale,
che l'amicizia non è un do ut des, ma è disinteressata,
che l'amore è un saper accettare gli altri con i loro pregi e i loro difetti,

...la lista è lunga, magari la aggiornerò nei prossimi giorni!

E visto che questo blog si chiama Life in Technicolor, ecco un augurio per salutarvi:


"L'anno nuovo è come un libro 
con 365 pagine bianche.
Fa di ogni giorno il tuo capolavoro,
usa tutti i colori della vita
e mentre scrivi, sorridi!" 

Buon Anno!!!

P.S. Il 2012 è bisestile, avete anche una pagina in più da scrivere e colorare! Buon lavoro!


venerdì 23 dicembre 2011

Buon Natale: OH OH OH!

Penso che questo sia l'ultimo post prima di Natale e mi piace dedicarlo all'avventura pomeridiana di questo pomeriggio. Ammetto che con il mio blog possa avere poco a che fare, ma ormai Life in Technicolor è diventato un porto di mare e dai film, libri e musical siamo passati alla mortadella e al prosciutto. Bando alle ciance, comincio a raccontare.

Come voi tutti ben saprete, oggi è l'antivigilia. La gente quindi si appresta a riempire il frigo con tutte le prelibatezze da cucinare a Natale, Santo Stefano e qualcuno già Capodanno. Insomma, tutti i supermercati sono pieni, talmente pieni che girare con i carrelli è peggio che andare all'autoscontro... I migliori sono i tipi che si incantano davanti agli scaffali, con il cervello in black out a causa dei prezzi o dello schieramento vertigginoso di marche. Poi ci sono i conoscenti, gli amici, che incontri al supermercato e ti guardano con occhi supplicanti che dicono: "No ti prego, non fermarmi! Sono sei ore che giro per cercare la semola!", oppure le famigliole con i bambini urlanti: "Voglio quellooooooooooooooooo!" e la madre, normalmente con la piega sfatta e le rughe più profonde degli altri 364 giorni, fissa il bambino ormai impotente e si appende al carrello cercando di stare in piedi. Per non parlare delle commesse e dei commessi iperattivi: "Salve signora! Mi dica signora! Cosa vuole signora?", delle cassiere iperproduttive: "Prodotto-bip-prodotto-bip-prodottp-bip-borsa-prodotto-bip-prodotto-bip-buono sconto-bip-prodotto-bip...". 
Insomma, i supermercati l'antivigilia sono impraticabili. Poi succedono quelle cose divertenti, della serie che socializzi con la gente al banco dell'affettato, ti metti a dirigere il traffico nei corridoi, inizi ad imbestialirti con la gente che gira per mano e non si staccano nemmeno se finiscono sotto una sega circolare, i promoter, anzi le promoter! Ecco, questi sono quegli altri fantastici personaggi degni di nota: "Salve signora, vuole usufruire della promozione?" Solitamente cerchi di scansarli, ma a volte promuovono cose che effettivamente ti servono, quindi titubante ti avvicini e provi ad instaurarci un dialogo in stile "perfetto avvocato" in cui fai duecento domande per capire dove sta la fregatura.
Morale della storia ti ritrovi con 20 yogurt alla prugna, che non hai mai mangiato prima, e una cartolina da inviare per partecipare all'estrazione di una crociera ai Caraibi. Wow!
Si, i supermercati sono delle giungle! 
In tutto questo trambusto di luci e panettoni, fiocchi e ornamenti si rischia di perdere di vista il vero senso del Natale, si rischia di dimenticare l'importanza dello stare insieme, di trascorrere una giornata con i parenti.
Il Natale può essere un'occasione per riscoprire, per riallacciare i rapporti, per ricostruire, per fare qualcosa di nuovo...da mantenere poi durante l'anno!

Spero che il vostro Natale sia meraviglioso e pieno di felicità, magari con un panettone e un regalo in meno sotto l'albero, ma un amico in più, non su facebook, ma nella vita reale!
Auguri a tutti di cuore, carissimi amici di Life in Technicolor! Alla prossima!


mercoledì 21 dicembre 2011

Lo Hobbit: il trailer!

Per tutti gli appassionati di Tolkien è in arrivo l'attesissimo Lo Hobbit, il racconto pre-Il signore degli anelli. Detta in parole povere: la storia di Bilbo, lo zio di Frodo.
Oggi è sbucato su youtube il trailer e non posso fare a meno di condividerlo!!! 
Non vedo l'ora che arrivi il film!!
Unica pecca..purtroppo...sarà anche in 3D...



martedì 20 dicembre 2011

The Artist

Quando racconto che alla triennale ho scritto una Tesi di Laurea riguardante una casa cinematografica del cinema muto, nello specifico la United Artist, la maggior parte della gente sorride, altri mi dicono simpaticamente che ormai al cinema va "di moda" il sonoro, altri ancora mi ricordano che esiste il 3D.
Simpatici!
Da una settimana a questa parte però, o meglio ancora dal festival di Cannes di quest'anno il cinema Muto è tornato in mezzo a noi. Ebbene sì, Hazanavicious ha realizzato una pellicola interamente muta intitolata The Artist, ambientata a partire dal 1927 nella Hollywood che fu.
Diatribe tra muto, sonoro e 3D dei nostri tempi è interessante notare come Hazanavicius ci racconta il 27 e cosa sceglie di raccontarci di quell'epoca, che già altri film hanno cercato di mostrarci come ad esempio il ben noto Cantando sotto la pioggia. 
Innanzi tutto sceglie di fare un film muto a partire dal 1927, è noto che da quell'anno i film muti iniziano via via a scomparire perchè ritenuti vecchi, eppure Hazanavicius usa la lingua delle espressioni e dei segni per dire quello che in quegli anni si diceva solo con il sonoro. 
La storia raccontata forse è banale, ma quello che non la rende affatto scontata è il contesto, i volti, le scene.
Mi risulta difficile scrivere una recensione nuovamente su questo film perchè rischio di ripetere le cose che ho già detto nel post per il sito Virgole nelle Virgole. CLICCA QUI PER LEGGERLA!!!
Posso solo continuare a ripetere alla nausea che The Artist è un film geniale, una dichiarazione d'amore al cinema muto, Hazanavicius è riuscito a giocare con l'estetica degli anni 20 senza snaturarla, senza strafare. Tutto è costruito attentamente, ogni cosa sulla scena ha un suo perchè ed è lì per parlare, per raccontare, come accadeva nell'epoca del muto.
Mi sento di dire, da studentessa di cinema, che non bisogna spaventarsi davanti alla visione dei film muti, anzi! Bisogna sedersi e ammirarli, come quando andate al Louvre a vedere la Gioconda. Dovete scrutarli, fermarli, scomporli e pensare: "Come facevano in quegli anni a fare tutto ciò?".
Non dobbiamo percepirli come se fossero alieni, anzi, essi ci raccontano epoche, storie, sono parte delle fondamenta degli attuali film che vediamo nelle sale, il cinema muto non è lontano da noi!
Siamo una società bombardata da suoni e immagini. Ogni film deve essere in dolby, lo spettatore deve sentirsi in mezzo alla scena, le esplosioni vengono intensificate, spesso a discapito dell'immagine. Il cinema è immagine in movimento, quindi prima di tutto è da vedere, poi certo è da sentire. I registi bravi non sono quelli che dicono tutto con i dialoghi, ma sono quelli che scrivono con la macchina da presa, con le scenografie, gli allestimenti, i volti degli attori, i vestiti. Il sonoro a volte è superfluo, proviamo a metterci i tappi e a guardare la realtà, tutto potrebbe sembrarci molto diverso. 



lunedì 19 dicembre 2011

Midnight in Paris

Woody Allen è tornato ad essere il Woody di un tempo, hanno affermato molti, a me sinceramente Woody non è mai scaduto e ogni suo prodotto cinematografico è senza ombra di dubbio realizzato con intelligenza, genialità, abilità e grande padronanza della materia.
Ultima sua creazione è Midnight in Paris, una storia ben costruita che racconta la vicenda di Gil, sceneggiatore americano, in vacanza a Parigi con la fidanzata Inez, innamorato della Parigi degli anni 20 e di tutti gli artisti che vivevano lì in quel periodo. La tanto evocata Parigi d'inizio 900 prende magicamente vita una sera grazie ai rintocchi della mezzanotte e ad un auto che lo trasporta nelle feste più belle degli anni 20.
Ecco allora che spuntano i personaggi: Cole Porter, Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, Hemingway, Dalì, Bunuel, Picasso, Adriana (la sua amante), Man Ray, Matisse, Eliot, Belmonte.....insomma, tutti gli artisti che hanno reso, secondo Gil, gli anni 20 l'età dell'oro. 
Una storia avvincente e che ricorda un po' la commedia "Provaci ancora Sam" scritta da Woody Allen che poi è diventata un film di Herbert Ross, in cui Woody interpreta il protagonista, Allan Felix. In questa pellicola a tornare dal passato era Bogart che dà una lezione di vita ad Allan insegnandogli come si fa ad essere un playboy, in Midnight in Paris la sfida è ben più complessa.
Gil vuole fare il romanziere, ma deve anche farsi amare per quello che è e Inez non sembra interessata al suo lavoro di scrittore, quanto a quello di sceneggiatore, sicuramente più redditizio. E' il tipico personaggio di Woody Allen, amante dell'arte ma che non viene mai preso sul serio, contrapposto all'amico saccente e pedante di nome Paul che sembra affascinare le donne anche se in realtà sta vomitando un sacco di sciocchezze.
Ecco che allora i personaggi degli anni 20 gli insegneranno amore, scrittura, coraggio, voglia di vivere, in quella che egli considera l'età dell'oro, ritroverà la speranza perduta e la dritta che gli serviva per diventare scrittore e trasferirsi definitivamente a Parigi.  
Il film, fin dal momento in cui veniva realizzato, ha suscitato molto interesse per la presenza, alquanto marginale e di poco conto della premiere damme Carla Bruni, relegata a guida turistica utile solo a tradurre al protagonista il diario di Adriana dal francese all'americano.
Penso sia una buona pellicola, una dichiarazione d'amore che Woody Allen fa alla Parigi degli anni 20 e agli artisti che l'hanno vissuta in quel periodo, artisti principalmente americani, ma che hanno tratto la loro ispirazione da quel contesto realizzando opere indimenticabili.
Nel rapporto che Gil costruirà con Adriana poi verrà svelata la realtà triste con cui l'uomo di tutti i secoli ha a che fare, ovvero il rapporto con il presente e il passato. Spesso l'uomo vede il passato, un determinato passato, come un momento di gloria, sicuramente migliore rispetto al presente. Per Gil l'età dell'oro è costituita dalla Parigi degli anni 20, per Adriana dalla Parigi della Belle Epoque. 
Che cosa cerca di dirci Woody Allen?
Beh, io ho cercato di rispondere in questo modo: il passato ormai non si può più avere, ma proprio perchè lo abbiamo è giusto studiarlo e considerarlo, viverlo attraverso i prodotti degli artisti. E' giusto amarlo, ma usarlo come trampolino di lancio per reinventare il presente e renderlo migliore di quello che è.
Un plauso va di sicuro ad ambienti, costumi e fisiognomica dei personaggi, tutti costruiti con grande attenzione, niente è lasciato al caso, quasi come se ci trovassimo di fronte ad una pellicola di Luchino Visconti o ancora di Kubrick. 
La recitazione di Jesse Owen è ben studiata ed impostata, tanto da renderlo un secondo Woody di tutto rispetto, certo come il primo non c'è nessuno, ma si fa rispettare bene.
Se amate gli anni 20 è una pellicola da vedere assolutamente, se amate Woody Allen, lo è ancora di più.

In extremis un appunto: scommetto che molti si avvicineranno alle opere artistiche e letterarie realizzate dai personaggi del film per conoscerle meglio.




Agenda 2012

Come ogni fine anno che si rispetti il 99,9% degli italiani corre a cercare un'agenda o da tenere per sè o da regalare. Solitamente per questa missione parto con largo anticipo, quest'anno mi sono messa in moto tardi e oggi ho dato il via all'ardua ricerca.
Sapevo solo che volevo acquistarne una della Legami che propone sempre la donazione Unicef legata all'acquisto dell'agenda, praticamente 1 euro su ogni agenda va all'Unicef. L'iniziativa è molto carina e soprattutto i prodotti Legami sono veramente molto buoni e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Sono molto simili alle Moleskine, unica differenza, che per me non è di poco conto, è il colore. Le Moleskine infatti sono nere e un tantino austere, certo, non si sporcano facilmente ma...sono un pelino deprimenti. Legami invece propone agendine colorate e graziose che rallegrano l'umore e la giornata. 
Se non conoscete questo brand, vi consiglio di fare un giro sul sito---> CLICCATE!
E se invece lo conoscete...buon per voi!
Può essere sicuramente un ottimo regalo di Natale perchè le proposte sono di svariato genere e soprattutto sono per tutte le tasche, inoltre se non volete regalare agende, potete puntare su molti altri prodotti di questo marchio! Sono molto teneri anche gli astucci e i taccuini! Quello che ho acquistato di corsa per farmi fare l'autografo da D'Avenia è proprio di questa marca!



sabato 17 dicembre 2011

One Day

Ebbene sì cari lettori, anche io sono caduta nella trappola della scrittura di David Nicholls, in particolare mi sono persa nelle pagine del suo romanzo Un giorno. 
Devo ammettere che non avrei mai immaginato che potesse essere così coinvolgente questo racconto. Le premesse sono abbastanza classiche: Emma ama Dexter e Dexter ama Emma, ma i due si rincorrono per anni senza mai mettersi insieme. 
A questo punto molti si domanderanno dove sia la bellezza di questo libro che, riassunto così, sembra un prodotto di Moccia o della Mayer. Ebbene, in questo libro non ci sono nè Baby nè Step e nemmeno vampiri sbarluccicosi e lupi mannaro palestrati.
Emma e Dex sono due giovani, due ragazzi che si conoscono il 15 luglio del 1988 dopo che si sono laureati ad Edimburgo, da quel giorno inizieranno un cammino, una storia d'amicizia e amore, amore dichiarato ma non vissuto o vissuto in modo marginale. Due vite che si incrociano, due vite completamente diverse, Dexter, nato in una famiglia benestante, dopo la laurea inizierà a girare il mondo e, una volta tornato a Londra inizierà a lavorare in televisione, mentre Emma, di estrazione sociale più bassa faticherà molto prima di trovare la sua strada. Dal 1988 i due inizieranno a vedersi quasi tutti gli anni il 15 luglio.
La cosa che mi ha colpito molto di questo libro è il modo in cui sono costruiti i personaggi, le loro vite sono ben delineate e descritte attentamente nei minimi particolari. Non mi stupirei di pensare che Emma e Dexter possono essere vivi veramente. Quello che provano, quello che vivono è talmente concreto e reale da sembrare vero.
Da questo libro è stato tratto l'omonimo film Un giorno (One Day) con Hanne Hathaway e Jim Sturgees, inutile dire che la pellicola, nonostante la sceneggiatura sia opera dello stesso David Nicholls, non rende merito al libro e non riesce a restituire una Emma e un Dexter così veri e concreti, così ben approfonditi a livello introspettivo. Si sa che la famosa rimediazione è un'opera difficile e spesso è a discapito del prodotto finale e credo che dopo aver letto il libro posso affermare che anche questo film ha subito dei piccoli aborti narrativi.
Il leit motif dell'incontro annuale è la timeline che accompagna la storia e scandisce le vite, quello che succede nei mentre lo veniamo a sapere tramite racconti o altro, se nel libro tutto questo è facilmente realizzabile senza creare stordinemento nel lettore, nel film lo spettatore si perde. Gli anni vengono scanditi da scritte incastrate nei vetri delle finestre o negli schermi del pc e spesso si perde un po' il tempo del discorso. 
Io ho visto prima il film rispetto al libro, ma avevo già avuto molte anticipazioni e "dritte di visione" grazie ad un filmato di Federica Frezza (bluebeam310 o prismatic310 su youtube) che ha fatto un Veni Vidi dedicato a One Day. Non avevo disdegnato molto il film, ma certo il libro è molto, ma molto meglio. Un appunto che forse si può fare al film è di aver reso Emma troppo santa e perfettina mentre nel libro non è propriamente così.
Riguardo la scrittura di David Nicholls, beh è semplicemente sublime. Non è Camus, come dicevo in un vecchio post, dove la parola è calcolata e ben calibrata per far scattare nel lettore un determinato sentimento, ma la sua scorrevolezza rende un romanzo di per sè corposo, una lettura piacevole. Certo, devo ancora trovare uno scrittore Inglese che non sappia scrivere in modo scorrevole...
Un ultimo appunto, leggendo le recensioni su IBS una ragazza si lamentava perchè i protagonisti del libro "bevevano troppo", beh, nonostante io sia astemia, questa cosa non mi ha dato fastidio, anzi è secondo me una carta del gioco, una carta importante che pende come una spada di Damocle sulla testa di Dexter.
Detto questo, penso che One Day o Un giorno (as you like it)  possa essere un simpatico regalo di Natale per un'amica, per la vostra ragazza, per il vostro ragazzo (se è un romanticone!!)...



giovedì 15 dicembre 2011

Incontro con Alessandro D'Avenia

Sorrido mentre ripenso alla settimana che si sta concludendo, sorrido mentre guardo il mio nuovo quadernetto blu, acquistato oggi di corsa alla Fnac in attesa di Alessandro D'Avenia.
Sorrido mentre riguardo l'autografo, la sua dedica "A Francesca, in cerca di Bellezza. Con affetto A.". Sorrido mentre penso a quella A, così ANONIMA, così ALTERNATIVA rispetto alle correnti. 
Sorrido perchè in cinque secondi di tempo D'Avenia non mi ha fatto solo un'autografo, ma mi ha fornito una lezione, una lezione di speranza, una lezione che vale più di mille parole. 
"Ciao come ti chiami?"
"Francesca"
"Cosa fai nella vita, Francesca?"
"Studio cinema..."
"E cosa vorresti fare dopo?"
"Eh...mi piacerebbe scrivere per il cinema, ma so che in Italia non è molto..."
"E bastaaaa...suvvia!"
"Si, dobbiamo avere più speranza!"
"Si, guarda a Milano presso l'Università Cattolica c'è un master, molto valido..."
"Si, lo conosco, è quello che hai frequentato tu..."
"Si...esatto...informati!! Auguri e grazie!"
"Auguri e grazie a te!"

Cinque secondi e quest'uomo ti dice cose che un ragazzo vorrebbe e dovrebbe sentirsi dire ogni giorno: non dobbiamo smettere di sognare. Nel primo romanzo parla di un prof che insegna ai ragazzi l'importanza di inseguire il proprio sogno, è come se anche io questa sera avessi conosciuto di persona quel prof. D'Avenia è così: "Chi sei, come ti chiami, cosa fai, cosa vuoi fare da grande?". Uno scrittore che non vede le persone in coda come fan, ma percepisce loro come individui, come esseri umani. 
Grazie d'Avenia, grazie per questa piccola perla!

Richiudo il quadernetto blu e lo riapro, nella prima pagina è stampato: I HAVE A DREAM. 
Mai un quadernetto, acquistato di corsa, fu più azzeccato di questo.

Alla prossima gente! Vado ad inseguire il mio sogno!

sabato 10 dicembre 2011

The Artist

Finalmente è nelle sale The Artist, è uscito esattamente ieri!
Eccovi il trailer con i commenti del pubblico che è a dir poco estasiato e...se andate a vederlo, fatemi sapere cosa ne pensate! Io vado in settimana!!! Non vedo l'ora!!!!!!!!
Il meglio sarebbe vestirsi in stile anni 20, rievocando panorami e scenari fitzgeraldiani che tanto sono chiacchierati in questi giorni in seguito all'uscita di Midnight in Paris.
Buona visione!


mercoledì 7 dicembre 2011

Tutti al Teatro la Scala

Il 7 dicembre per i Milanesi è il giorno X, come tutti gli anni ha luogo la celeberrima apertura della stagione del teatro più famoso d'Italia: La Scala.
Quest'anno l'opera scelta per aprire le danze era il don Giovanni di Mozart. Come al solito per partecipare ad un evento del genere bisogna sempre fare un investimento, non solo in biglietti, ma anche in abbigliamento. Sono molti i volti noti e i portafogli strabordanti, che continuano a strabordare nonostante la crisi, che percorrono il red carpet per recarsi nei palchi del teatro.
Questa sera, come tutti gli anni il Tg ha fatto la solita carrellata di nomi noti: Napolitano, Monti, Umberto Eco, Roberto Bolle....e Valeria Marini. No dico, Valeria Marini. Scommetto che avrà scritto sulla sua agenda: Mercoledì 7 dicembre 2011--> apertura teatro lascala. Opera Don Giovanni (ma chi è sto prete?).
Ecco, la Marini era a sculettare nell'atrio della Scala e gente che meritava più di lei...era a casa a vederla sculettare alla tele. Mentre mi crucciavo con domande varie, improvvisamente EUREKA, la risposta: semplice Fra, lei è la CULTURA ITALIANA: la cultura sculettante!
Lei vende!
Lei fa ascolti!
Lei piace!
Lei ha i soldi!
Che poi, qualche anno fa in un'intervista ha raccontato di aver fatto il liceo classico e tra una smorfia a canotto e l'altra diceva anche di essere brava in greco e latino. Si, sappiamo tutti da cosa dipendeva la sua bravura.
Valeria Marini a parte, come avrete intuito, ho sempre sognato di andare all'apertura della stagione teatrale, ma sarebbe bellissimo poter tornare indietro nel tempo e vedere la coda di carrozze che sostavano in coda ben allineate per raggiungere il portico. Là sotto si fermavano, un signore con indosso una livrea porpora bordata in oro apriva la porta della carrozza e accoglieva i signori con le dame al seguito. Le dame con i loro fruscianti vestiti di tessuti preziosi, realizzate da sarti che spendevano mesi per creare quel modello, dame che avevano con sè il loro ventaglio e il loro binocolo. Dame che tra un atto e l'altro si ritrovavano a chiacchierare nei salottini riservati alle donne, complimentandosi o storcendo il naso alla vista dei vestiti delle amiche, mentre gli uomini fumavano allegramente nel salotto accanto.
Scrivo queste righe mentre ripenso a Senso, di Luchino Visconti. Certo, là il teatro era La Fenice di Venezia e l'Italia stava attraversando un periodo un po' difficile, ma più o meno anche alla Scala di Milano succedeva così, penso.
Se così non fosse, prendete quanto avete letto qui sopra come un racconto dai toni ingialliti.
Nella speranza di avervi fatto sognare, Valeriona a parte, vi saluto e alla prossima!



domenica 4 dicembre 2011

Cabello's style

E' interessante ogni tanto soffermarsi sui vestiti sfoggiati dalle presentatrici televisive. Se ne vedono davvero di tutti i colori: dagli improponibili vestiti multi strato, multi color, multi tutto della Clerici alle mise più eleganti di una dei miei personaggi tv preferiti (che ho anche avuto la fortuna di vedere dal vivo nel 2008 a Courmayeur!!) Victoria Cabello. Non saprei se sia il caso di definirla icona della moda, ma icona lo è.
Innanzi tutto la sua immancabile frangetta che è sempre tagliata precisa e perfetta, che su altre potrebbe sembrare demodè, ma su di lei fa lo stesso effetto dei tatuaggi sulla Pina, è parte del personaggio. La rende più sbarazzina, più bimba e quindi le è concesso dire cose che normalmente le presentatrici stoiche non direbbero. Victoria ha senso in funzione della sua frangia.
I capelli poi, oltre la frangia, sono sempre acconciati in modi semplici, ma eleganti che esaltano il suo viso e l'abito che indossa. 
Il suo fisico poi le permette di indossare qualsiasi capo di abbigliamento, tacchi rigorosamente alti e meravigliosi. 
Ma Victoria non è solo moda, Victoria è un personaggio inimitabile ed unico, è una donna di grande successo che ne ha fatta di strada da quando nel lontano 1996 a soli 21 anni ha iniziato a condurre un programma su TMC2/Videomusic. 
Tutti noi la conosciamo come Vjay di MTV, tutti noi sappiamo che parla l'inglese meravigliosamente (certo, sua madre è madrelingua!), l'abbiamo vista a Sanremo, l'abbiamo applaudita in VeryVictoria, abbiamo riso per le splendide pubblicità con l'amico-fidanzato Gorilla (da cui è nata una vera serie visualizzabile su yt) e ora ha invaso i salotti italiani della domenica pomeriggio con Quelli che il calcio prendendo il posto dell'altra donna-rai: Simona Ventura, che, ammettiamolo, ultimamente aveva un po' stancato. 
Parallelamente alla trasmissione sulla Rai, continua il suo lavoro su MTV conducendo il programma Victoria's Secret. 
Insomma, una carriera in continua ascesa, un personaggio che al pubblico piace molto e che sicuramente ha portato ventate di novità in ogni cosa che le è passata per le mani. Come dimenticare l'intervista a John Travolta durante il festival di Sanremo?
Speriamo ci siano più ricambi generazionali come questo sulla Rai, ultimamente ci stanno fornendo troppe minestre riscaldate!!!



venerdì 2 dicembre 2011

Regali di Natale: HELP ME #1

Con l'arrivo di dicembre il mondo intero si focalizza su un'unica cosa: i regali di Natale. Premesso che Natale non dovrebbe essere solo regali, lucine, fiocchi e fiocchetti, purtroppo però tutti noi avranno una persona cara a cui vogliono fare un pensiero o un vero e proprio regalo. La crisi di quest'anno, dicono gli esperti, farà spendere agli Italiani meno soldi, qualcuno addirittura arriverà a non fare più il regalo.
Per chi invece proprio non può evitarlo: ecco qualche dritta!


COSA FARE PER SCEGLIERE IL GIUSTO REGALO
1. Fissarsi un budget di massima per ogni persona. Questo vi permetterà di non spendere più del previsto, sempre che riusciate ad attenervi!!!
2. Fare una lista delle persone a cui volete fare il regalo. Questa lista vi permetterà di segnare accanto ad ogni nome il regalo effettivamente acquistato e se siete abbastanza ordinati potete conservarla e risfoderarla il prossimo dicembre: in questo modo non regalerete mai dei doppioni!
3. Analizzare i gusti della persona a cui dovete fare il regalo. Il regalo NON deve piacere a voi, ma deve piacere alla persona che lo riceve! Sembra sciocco, ma non sempre è così!!
4. Avere delle alternative. Spesso si parte con un'idea e poi ci si ritrova a dover prendere altro perchè la prima scelta era troppo costosa oppure è esaurita.
5. Armarsi di santa pazienza. Si sa che i negozi in questo periodo sono STRAPIENI, quindi non sbuffate quando la sciura davanti a voi non si sposta dallo scaffale oppure non c'è una commessa libera per chiedere informazioni. Attendete pazientemente il vostro turno.
6. Iniziare la ricerca dei regali con LARGO anticipo. Questo vi permetterà di non vagare come ebeti per negozi la sera della vigilia: rischiate solo di fare brutti incontri, di non trovare nulla e di tornare a casa arrabbiati, alla faccia dello spirito natalizio.
7. Non lanciare sentenze come: "Odio il Natale, quindi non faccio regali a nessuno.". Non sareste molto simpatici, se proprio non volete fare regali...provate a studiare un'altra scusa!
8. Non riciclare regali passati. E' un'idea pessima e di poco gusto. 
9. Non regalare animali domestici come se fossero pupazzi. Un animale domestico è un investimento di tempo, denaro e spazio. Prima di regalarli assicuratevi che non stiate introducendo nella casa del vostro amico un terribile ed enorme problema. 
10. Prestate molta attenzione alla confezione. E' vero che l'importante è il contenuto, ma un regalo ben impacchettato è sempre più bello da scartare rispetto a confezioni tristi e inguardabili. Se siete impediti ci sono le commesse che possono confezionarvelo oppure i sacchetti a cui basta applicare un fiocco per renderli più carini ed appetitosi.

Detto questo: buona ricerca cari elfi di Babbo Natale! Se poi riuscite ad imbattervi nella "Letterina di Natale" delle persone a cui dovete fare il regalo, beh, tanto di guadagnato! Auguri!!


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