venerdì 9 settembre 2011

To be or not to be....

Alzi la mano chi non ha mai sentito nominare la scrittura creativa, penso che le mani alzate siano poche, almeno lo spero. Certo, in Italia la "moda" non è così diffusa come negli USA, ma pian piano stiamo capendo anche noi che la scrittura creativa è utile come sistema di stimolazione delle idee. E' una specie di palestra di allenamento. Come gli sportivi per arrivare alle Olimpiadi si allenano, così gli scrittori, o meglio, coloro che ambiscono a diventare scrittori devono allenarsi scrivendo. Ma scrivere per scrivere non basta, a volte penso sia necessario mettersi dei paletti, sperimentare, esercitarsi. Esistono molti e molti libri su questi argomenti, alcuni funzionano altri no, fondamentalmente i manuali servono e non servono, diciamo che bisogna saperne fare un giusto uso. Secondo il mio modestissimo ed insignificante parere ognuno di noi, dopo aver letto un certo numero di libri, e con letto non intendo leggiucchiato e con libri non intendo Moccia, è in grado di percepire determinati stratagemmi, determinati stili che contraddistinguono gli scrittori.
I manuali non fanno di te il nuovo Verga o il nuovo Moravia, o lo Stephen King del vecchio continente, ma ti aiutano a capire come prendono forma i racconti, i personaggi, le descrizioni, i libri. Sono fondamentalmente delle esercitazioni che poi uno può fare o meno, uno può anche leggerli per cultura personale e poi rimetterli sulla libreria o addirittura rivenderli, altri possono impararli alla nausea per evitare i fatidici blocchi dello scrittore, ammesso che funzionino.
Diciamo che quando si scrive non va lasciato niente al caso. Lo scrittore deve sapere come, dove, quando è nato il suo personaggio, quali sono i suoi libri preferiti, quali sono i suoi gusti di gelato, le sue allergie, il suo peso, la sua altezza, il colore degli occhi, le sue passioni, etc. Lo scrittore deve sapere se la via Pincopalla incrocia via Pincopallino nella città XXX che ha creato per il suo romanzo, deve sapere cosa prova il suo cattivo quando mette in atto i piani più diabolici, deve capire che nel suo mondo le regole è lui e lui solo a dettarle, deve capire che niente è impossibile nel mondo della letteratura, ma che tutto può prendere forma se studiato con accuratezza.
Noto che ultimamente certi scrittori perdono poco tempo a delineare i personaggi, creando esseri piatti e praticamente inesistenti nella vita di tutti i giorni. Se la scrittura trae spunto dalla vita, allora il personaggio deve trarre spunto dalla gente. Qualche anno fa leggendo la raccolta di scrittura creativa realizzata presso Deagostini dalla Holden di Torino, dicevano che lo scrittore gira tra la folla e prende appunti, ascolta, osserva e soprattutto assorbe.
Lo scrittore è un ladro, un ladro di attimi di vita, di persone, di nomi, di comportamenti, lo scrittore fotografa e registra quello che gli sta attorno e sa rivoltare le situazioni ed inserirle nei suoi romanzi. Lo scrittore non sta nella torre d'avorio a guardare il mondo dall'alto, lo scrittore è nel mondo e gira, visita, scopre, conosce, legge. Ecco legge. Conosci il tuo nemico, dicevano. Lo scrittore deve conoscere quello che fanno i suoi colleghi, deve conoscere i libri che vendono, deve leggerli (Moccia si può anche non conoscere), deve capire perchè vende Tizio e non vende Caio, ma non per questo deve scendere a patti quando scrive!
Insomma lo scrittore deve vivere in questo mondo, questo è uno dei pilastri fondamendali per essere scrittore.
Riguardo i sopra citati manuali, ne esistono di ogni genere, dai meno manuali, mi viene in mente la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari, a manuali veri e propri come quello edito da Dino Audino, Lezioni di scrittura creativa, che riporta le lezioni del Gotham Institute negli USA che dicono sia una delle più grandi ed importanti scuole di scrittura. Altro libro degno di nota è Il viaggio dell'eroe di Vogler, famoso ad Hollywood, ma anche tra i narratori perchè scritto con lo scopo di analizzare la figura del protagonista. Questi due libri dovrebbero arrivarmi presto da IBS, sono molto curiosa, soprattutto perchè il secondo che ho nominato dicono sia davvero un libro base per la formazione degli scrittori.
Per il corso di sceneggiatura poi ho avuto l'onore di leggere il celeberrimo Story di McKee, libro-bibbia per gli sceneggiatori hollywoodiani, anche questo è un ottimo manuale che viene promosso ed ampliato dallo stesso autore attraverso weekend di formazione per gli sceneggiatori. Basandosi su questo volume sono state scritte una miriade di sceneggiature per cinema e serie tv.
Vi farò presto sapere come sono i due manuali in arrivo, voi restate sempre sintonizzati e se conoscete altri manuali più o meno validi, fatemi un fischio!!



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