lunedì 19 settembre 2011

Io e la letteratura

Guardando i miei corsi per il nuovo anno accademico, visto che sarà l'ultimo, ho ripensato un po' al mio percorso culturale che mi ha portato all'ultimo anno di Università.
In terza media ho scelto di andare al Liceo Classico, amavo leggere e scrivere, amavo passare giornate a divorare libri sdraiata sulla panchina del balcone, mi piaceva scoprire nuovi scrittori. Volevo fare la scrittrice e quindi il mio percorso ideale era Liceo Classico + lettere e poi via, avrei scritto un romanzo tipo Harry Potter, sarei diventata la Rowling italiana pubblicando il mio libro da Salani. Questa era la mia prospettiva di vita. Ai tempi avevo già conosciuto Chaplin, Hitchcock e altri grandi autori grazie ad un piccolo cineforum, ma non comprendevo che il cinema potesse essere anche un luogo dove lavorare, ero ancora nell'ottica del cinema come mero passatempo e la questione "come si fa un film?" ancora non mi toccava. Volevo scrivere io! Per mettere a dura prova il mio talento mi lanciavo in tutte quelle imprese in stile scuola media che la mia mitica prof di lettere ci proponeva. Storie, storie a fumetti, giornalino della scuola, in prima media io e la mia classe ci siamo pure inventati uno spettacolo in cui imitavamo i professori. Non è mai andato in scena, però eravamo seri! Avevamo fatto anche un pomeriggio di prove!
Insomma, in realtà avevo già un piede nella fossa dell'arte, ma non me ne ero mai accorta!
Terminata la terza media, licenziata con Ottimo, mi sono fiondata nell'avventura del liceo classico, greco e latino; 18 ore con la stessa prof, ansia da compitini dei verbi, un otto e mezzo impensato in una versione di greco, la ginnastica in mezzo ai campi (la palestra era in costruzione) sono i ricordi che mi hanno segnato del ginnasio. Passata al liceo...beh, alla sinfonia si sono aggiunte filosofia, chimica e storia dell'arte. Ho cambiato l'insegnante di letteratura e latino, guadagnando un maratoneta non solo nella vita, ma anche nella spiegazione. Credo che nessuno abbia mai battuto i suoi record di spiegazione di una cantica della divina commedia: 6 giorni e Dante si faceva tutto l'inferno! Robe da pazzi! Mi sono votata alla Bignami per sopravvivere e capirci qualcosa! Bel modo di spiegare la Divina Commedia, neanche il peggiore dei peccatori dell'Inferno poteva pensare di dare così poco spazio allo studio di quest'opera. Ma se pensate che Dante fosse solo un caso isolato nel genio istruttivo di tale insegnante, vi sbagliate di grosso. Ricordo ancora quando arrivammo a Verga. Verga, chi era costui? Potrei ancora domandarmi chi sia, se non avessi incontrato docenti più formati al'Università che mi hanno spiegato questo autore. Per il mio insegnante del liceo molte cose erano date per scontate, altre, potevano essere ridotte a poche parole. Mi domando se questo sia insegnare....ci vorrebbe d'Avenia! Quello sì che è un prof!
Tutto questo per dire che la mia formazione da "liceo classico" è alquanto imbarazzante, è vero i libri si possono leggere autonomamente, ma credetemi non è la stessa cosa! Se io sento raccontare da un altro un'avventura, se lui/lei me la racconta con trasporto, con entusiasmo, anche il libro più barboso del mondo può avere un suo perchè e può meritare di essere letto. Ci sono libri che se non si leggono al liceo...è difficile avere il tempo per leggerli dopo. Credo ci siano una serie di volumi che tutti devono aver letto prima dei 20 anni, come esistono i programmi ministeriali per le varie materie, dovrebbe esistere un programma ministeriale di lettura. Beh, magari ministeriale no, ma sarebbe interessante stilare un elenco di libri che devono essere letti. 
Probabilmente ne esistono parecchi, come per quelli di film.
Fortunatamente le mie lacune letterarie le ho colmate un po' all'università, ma sinceramente rimpiango di non aver letto "I Malavoglia" mentre facevo il liceo, oppure "Mastro don Gesualdo", oppure "Le metamorfosi"...insomma, un sacco di cose. Con il tempo si recupera tutto, speriamo! Non che io non abbia letto durante quegli anni, io leggevo altro! Leggevo altro perchè mi veniva l'orticaria quando mi avvicinavo a quegli autori spiegati in maniera ultra rapida e spesso senza la benchè minima passione.
Il punto universitario per alcuni potrebbe essere un po' dolente, studiare letteratura ad un Dams diciamo che non è ovvio, certo, ho frequentato un corso di letteratura con il celeberrimo prof. Baldi che mi è servito moltissimo, ma io sono andata lì per studiare cinema e invece ho imparato molto anche di letteratura! Devo ringraziare proprio gli insegnanti di cinema che mi hanno fatto riscoprire autori spesso boicottati oppure altri che non avevo mai considerato. 
Molti di voi probabilmente penseranno che questo ragionamento non abbia senso, ma io rimango e rimarrò sempre del parere che deterimante cose si leggono e si studiano durante gli anni delle superiori, a prescindere dalla scuola o da quello che si vuole fare in futuro. La cultura deve essere parte di ogni individuo, gli scienziati devono sapere chi era Verga, così come i letterati devono sapere chi era Einstein. Poi gli studi settoriali li porteranno o meno ad approfondire un determinato argomento, ma ci sono dei mattoni fondamentali che tutti dobbiamo avere. Non è un caso che oltre oceano, dai nostri tanto odiati e tanto amati amici americani, al primo anno di università, a prescindere dalla facoltà, si fa un corso di letteratura in cui vengono selezionati dei libri di letteratura canonici che uno studente deve conoscere. Così anche quelli che sono a Wall Street hanno letto almeno qualcosa di Fitzgerald. La questione dell'essere canonico o meno poi è un argomento che non voglio approfondire ora, magari prossimamente. 
Detto questo so che qualcuno dirà: "Sai che noia dover leggere certi autori!", e qui rispondo a voi e dico a tutti gli insegnanti di letteratura: Amate i libri, amate i personaggi, amate gli autori ed immedesimatevi. Immaginate perchè Salinger abbia scritto la storia di Holden, perchè Fitzgerald si sia suicidato prima di terminare Gli ultimi fuochi, perchè Calvino si sia preso la libertà di raccontare la storia di uno che vive sugli alberi, perchè Orwell abbia scritto La fattoria degli animali...eccetera. Certo, ci sono libri di una noia mortale, quelli vanno presi in piccole dosi e forse richiedono una maggiore sforzo agli insegnanti per spiegarli e uno altrettanto grande agli studenti per comprenderlo. Però, se leggiamo solo cavolatine...non cresceremo mai! Buona lettura gente, spero che almeno voi abbiate letto qualcosa di più durante i vostri anni del liceo!



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