martedì 26 aprile 2011

Che cosa farai DA GRANDE?

Avanti, alzi la mano chi davanti ad una domanda del genere si voleva scavare immediatamente la fossa, oppure voleva rispondere con: "Ehm, prossima domanda?". Ipotizzando che la domanda successiva potrebbe essere "Hai la fidanzata/il fidanzato?", è bene trovare un modo per rispondere alla prima, soprattutto se siete single, troppo grandi per essere single, single per scelta, single perchè appena lasciati, oppure felicemente impegnati, ma non così tanto felici da volerlo comunicare al mondo.

Magari voi siete più fortunati di me e fate quelle facoltà in cui nel titolo c'è già la risposta ad ogni perchè, io purtroppo, ma a dire il vero è un PER FORTUNA, faccio una facoltà che in realtà causa dubbi esistenziali a chi viene a conoscenza per la prima volta del suo titolo.
Il dialogo tipo è di questo genere:
Interlocutore medio: Cosa studi?
Io: Faccio il DAMS. (Solitamente a questa affermazione segue un sorriso smaliante in cui mostro i risultati di 2 anni di apparecchio odontoiatrico, almeno a qualcosa è servito raddrizzarsi i denti!!!)
Interlocutore medio (inizia a stortare leggermente il capo e le pupille degli occhi si trasformano in due punti interrogativi): Ovvero?
Io: Studio cinema! (Altro sorriso come il precedente, per ulteriori info vedi sopra)

Giunti a questo punto partono le "deduzioni logiche", state s-e-d-u-t-i e leggete le opzioni:
Interlocutore medio:
Opzione 1: Aaaaah, quindi vuoi fare l'attice!
Opzione 2: Aaaaah, quindi reciti!
Opzione 3: Aaaaah, quindi balli!
Opzione 4: Aaaaah, quindi???!?!?!?!?!?!?!?!?

Vediamo di analizzare, ingegneristicamente, ogni singolo caso attraverso un'attenta analisi del caso.

Risposta alle Opzioni 1-2-3
No, veramente studio storia del cinema! Per capirci è tipo lettere però con un indirizzo artistico!

Risposta all'Opzione 4
Dunque, è una facoltà in cui si studia storia del cinema, ma anche analisi del film, teorie sul cinema...diciamo che non ci limitiamo a guardare i film con un vaso di pop-corn in mano! 

E poi dopo aver superato queste DOGANE si arriva all'OPZIONE FATIDICA in cui viene formulata LA domanda del SECOLO: cosa farai DA GRANDE?

Ahahahahaha (risata isterica).
Manco avessi detto che volevo prendere e scappare con il circo!!!!!!!!
Ultimamente mi sono stancata di giustificarmi e spiegare sempre 4500 cose, soprattutto perchè spesso mi trovo davanti a persone leggermente ottuse, che pensano che all'Università sia lecito studiare solo Giurisprudenza, Ingegneria e Medicina. Allora, se tutti fossimo avvocati, ingegneri e dottori, sarebbe un disastro! Ben vengano le persone disposte a fare altre facoltà! Ben vengano le persone che hanno il CORAGGIO di sognare di trovare un lavoro nel campo UMANISTICO!
Di fronte a gente del genere io ultimamente sorrido, mostro la mia dentatura post apparecchio e concludo dicendo: "Eventualmente, farò la cassiera all'Esselunga!". 
Una volta una ragazza mi aveva detto: "Dopo la laurea ci si reinventa!" E' vero, nei paesi in cui c'è la mentalità si, è possibile reinventarsi! Nei paesi in cui la carriera è monotematica e monodirezionale...no!
Poi scusate eh, ma non va più di moda studiare quello che piace? 


Il fondatore della Pixar, tale John Lasseter, in un'intervista fatta dal noto youtuber Willwosh dice: "Ai miei figli dico sempre, adesso che si stanno avvicinando sempre di più all'inizio del college, voi potete fare tutto quello che volete promettetemi solamente che sceglierete qualcosa che amate veramente fare perchè non lavorerete un solo giorno in vita vostra.[guardate al minuto 6.43]" 




Queste parole sono fantastiche, peccato che in Italia attualmente non ci sia pane per tutti, o così ci vogliono far credere, o meglio, chi può si accaparra il pane, gli altri...che si attacchino!
A volte mi domando se per caso dobbiamo eleggere Lasseter come capo di stato...
Anche perchè la situazione attuale di noi giovani è questa:





I love LONDON! And you?

Credo l'abbiate capito tutti che nella top ten delle cose che amo c'è sicuramente una città, in cui in realtà ci sono stata solo una volta, ma che mi ha affascinata tantissimo fin da piccola, fin da quando ho iniziato a studiare la lingua della sua nazione. Come avrete intuito dal titolo del post si tratta di Londra! =)
Complice di questa mia passione sfrenata è sicuramente la signora Rowling con i suoi fantastici libri di Harry Potter, sicuramente hanno contribuito moltissimo anche film come Pomi d'ottone e manici di scopa, Mary Poppins, i vari Sherlock Holmes, Basil l'investigatopo etc.
Londra insomma è sempre stata presente nella mia vita, una presenza che è stata un'assenza almeno fino a gennaio di quest'anno, quando finalmente sono riuscita a coronare uno dei miei sogni: visitare la City. Che dire, ci ho lasciato un pezzo di cuore. E' magica, credo non ci siano altre parole per descriverla. Harry Potter, Sherlock Holmes...tutti personaggi che potevano nascere e crescere solo lì, a Londra. 
Se un domani vincessi la lotteria, probabilmente mi comprerei una casa a Londra, magari pure a Chelsea, (guardate le foto qui sotto) o a Notting Hill.






A parte questo, ritengo che la Gran Bretagna sia anche un buon posto in cui vivere per tutte le persone che studiano arte in generale. Tanto per iniziare chi studia o lavora nel campo del cinema non è visto come un circense, ma viene rispettato, inoltre ricordiamo che i due soggetti, citati nel post che ho scritto prima di questo, alias William e Kate, sono entrambi laureati in Storia dell'Arte.
Insomma, per far valere la mia laurea dovrò emigrare? Che patria noiosa è la nostra! Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa? No, ha le fette di salame sugli occhi!
Tornando al mondo britannico, dopo questa digressione nostrana, penso che anche in England avranno i loro problemi, non ci sono dubbi! Basti pensare alla ribellione degli studenti contro il governo che voleva alzare le tasse universitarie, eppure sono convinta che abbiano comunque una politica più civile della nostra. Non che ci voglia molto!
Detto questo, siccome oggi non voglio dilungarmi concludo con un pensiero cinematografico. Nel Mago di Oz Dorothy diceva: "Nessun luogo è come casa propria..." (se non erano queste le parole comunque il senso più o meno era questo), beh, con i tempi che corrono noi Italiani possiamo solo dire: "Qualsiasi luogo è meglio di casa nostra...". 
Chiedo scusa, sono partita da un I love London e sono finita su un "vorrei amar l'Italia, ma la politica non me lo permette"... Il punto è: che fare? 
Detto questo, spero sempre di poter dire un giorno I love Italy...

lunedì 25 aprile 2011

The WEDDING Rush!

L'evento dei primi sei mesi dell'anno 2011 è ormai alle porte. Tutti ne parlano, ma pochi di questi parteciperanno alla "kermesse". Non c'è sito, televisione, blog che non gli dedichi un minimo spazio, quindi è per questo che ho deciso di dedicargli un post-o anche io!
Sto parlando del Royal Wedding di William e Kate che si terrà il 29 aprile 2011, Santa Caterina da Siena, onomastico della stessa sposa, presso la celeberrima abbazia di Westminster, dove sono stati e vengono ancora oggi incoronati i sovrani britannici (fatta eccezione per Edoardo V e Edoardo VII.

Da anni i media di tutto il mondo attendevano questo annuncio, così come lo attendevano il 100% dei commercianti londinesi che da mesi vendono gadget di ogni genere con stampati i faccioni di Kate e William: dalle tazzine alle magliette, dai cucchiaini alle scatole del tè, insomma Kate e William minacciano di riempire ogni luogo della vostra casa con i loro visi da " bravi ragazzi". Ho avuto la fortuna (e che fortuna!!) di vedere alcuni di questi oggetti dal vivo...e devo dire che sono a dir poco pessimi: care ragazze, questo è un buon motivo per non sposare MAI un principe britannico! Se non ci credete, guardate la foto qui sotto!!!



La Wedding Rush poi si è estesa anche oltreoceano, infatti gli Americani hanno pensato di contribuire all'evento producendo ben DUE pellicole in cui si parla della love story, sorry, Royal Love Story tra His Majesty and Her NON-Majesty. La prima, già uscita anche in dvd, è William & Kate, , italianizzata in William e Kate, una favola moderna (nota: potevano chiamarla Guglielmo e Caterina una favola moderna, visto che noi Italiani con le traduzioni dei titoli siamo proprio....AVANTI!!!), diretto dal noto (??) regista: Mark Rosman, noto per filmetti come Cinderella Story. Detto questo, andrà in onda mercoledì su Rai1 e so già che lo guarderò...(autolesionismo 2.0).
Eccovi qui sotto una foto in cui possiamo vedere i due protagonisti del film, che a parer mio non assomigliano molto agli originali.



Ad Agosto uscirà William & Kate, a Royal Love Story con la collaborazione di Linda Yellen:  di questo ancora non si sa nulla, a parte che possiamo ipotizzare, che probabilmente andrà oltre la love story dei due e punterà al wedding, visto che uscirà dopo il matrimonio. Devo ammettere che effettivamente potevo anche non spiegarlo, è a dir poco evidente! Vabbè, chiedo venia. Tornando al film: lo vedrò? Boh..probabilmente si! (continua l'autolesionismo 2.0).

Insomma, nessuno potrà dire di non essere stato informato sul matrimonio dell'anno! Addirittura la cerimonia sarà trasmessa integralmente su La7. Sfortunatamente, a quell'ora ho lezione, quindi me la perderò, ma conto sulle tv per avere dei servizi montati con i momenti più importanti dell'intero Wedding!! In questo modo vedrò quale cappello avrà la regina, come sarà il vestito di Kate...etc etc. Sono pazza, lo so, ma la famiglia reale Britannica mi sta troppo simpatica e seguo spesso le loro storie!



Scherzi a parte, credo che questa sia veramente una fiaba moderna, soprattutto perchè una "borghese" diventerà principessa; infondo tutte noi ragazze, da piccole, abbiamo sognato il nostro principe azzurro... che dire, Henry è ancora libero, cioè, voci lo proclamano attualmente in una relazione con Chelsy, sua storica girlfriend, ma la cosa non è stata ufficializzata!




A proposito di fidanzamento, ecco cos'hanno pubblicato i giornali di mezzo mondo dopo l'annuncio dello stesso. Purtroppo Kate subirà molti confronti con Diana, anche perchè farne uno tra Diana e Camilla era impossibile!!!



Spero solo che questa somiglianza resti solo nella foto!
Concludendo (finalmente!!!!) questo lunghissimo e bizzarro post gossipparo (parzialmente fuori luogo rispetto il mio blog), ecco un video che fa vedere il Royal Wedding da un punto di vista... differente!!!
Buona visione!!



 

N.B. Vi ricordo che il prossimo Royal Wedding sarà quello di Alberto di Monaco con la nuotatrice Charlene Wittstock il 2 luglio 2011: stay tuned!!!!


lunedì 18 aprile 2011

Di fiction in fiction

La televisione di stato, chiamata notoriamente Rai, in questi ultimi anni si sta fortemente impegnando per occuparci tutte le domeniche sera e anche qualche giorno della settimana con i suoi fantastici prodotti. In particolar modo sto parlando di Rai 1 e di tutte le nuove serie televisive, che in Italia si chiamano Fiction, oppure le mini fiction della durata di quattro puntate al massimo.
Siamo ad Aprile eppure la Rai quest'anno, grazie anche alla fortissima collaborazione con il cineporto di Torino e la Torino Film Commission, ha sfornato già diversi tele-panettoni o polpettoni che vantano sceneggiature imbarazzanti che nemmeno l'ultimo degli sceneggiatori di Beautiful può scrivere.

Le fiction di cui vi voglio parlare in questo post sono state girate un po' ovunque in Italia, alcune non le ho nemmeno viste interamente, altre le ho abbandonate per l'eccessiva prevedibilità della storia.
Faccio una piccola premessa, forse alla mia età dovrei aver più o meno capito il livello culturale della televisione italiana, eppure...spero sempre che dietro l'angolo ci sia qualche prodotto migliore rispetto alle sfornate precedenti. Purtroppo...non è proprio così!

Inizio parlando di: Paura d'amare.
Andata in onda  a fine dicembre 2010, avevo snobbato le prime puntate per dedicarmi al più ben noto NCIS su Rai2, che purtroppo terminava alle ore 22.30 e quindi per tirare notte, passatemi il gergo, cambiavo canale e capitolavo su Rai 1. Così mi sono imbattuta nelle vicende sentimentali di Mr Stefano Loi (Chiiii?????), il tipico uomo-vedovo, protagonista dell'80% delle fiction Rai, che si innamora, dopo varie vicissitudini, della tata dei figli. Non c'era un film, che era pure un musical, che aveva una trama simile? Qualcosa che in Italiano era stato tradotto con Tutti insieme appassionatamente? Oppure quella simpatica serie televisiva americana che si chiamava La Tata? Dejavu a parte, la fiction era quasi interamente (trasferimenti per vacanze a parte) ambientata a Torino, città che io amo, ma che diventava solo uno sfondo inutile alla storia. Non che per forza una città debba diventare protagonista di una fiction, però...vabbè, Torino a parte, è interessante notare il genio creativo che ha speso del tempo per scrivere quella storia. [minuto di silenzio]E qui mi fermo e non vado oltre...

Altro prodotto Rai che mi sono sorbita è stato Fuoriclasse, oltre al retroscena torinese, ero parecchio entusiasta di vedere due personaggi come la Litizzetto e Neri Marcorè impegnati in una fiction. Questa volta la storia reggeva di più, ma c'era un romanzo alle spalle, due addirittura! Quindi, se la narrazione non stava in piedi nemmeno in questo caso...[minuto di silenzio]! Non che avesse davvero a che vedere con la scuola di oggi, ma almeno c'era un po' più di genio creativo, intendiamoci: non troppo!!!

Prodotto che ci sta accompagnando ormai da anni e anni è il ben noto Un medico in famiglia, dove la storia originale è stata presa, ridotta a brandelli, bruciata e poi le ceneri sono state sparse al vento, anzi, alla Bora di Trieste. Quindi la Rai ha assunto delle scimmie ubriache che hanno provato a portare avanti la trama distruggendo, appunto, tutte le premesse delle prime stagioni, creando nello spettatore un forte senso di smarrimento (??) che a mio parere è da ricondurre principalmente al numero eccessivo di gente che entra e esce da quella casa-porto di mare. 
Come mai? Beh, ma è molto semplice. Non ne sono certa al 100% ma credo che le puntate delle prime stagioni fossero praticamente la trascrizione italiana del format spagnolo, poi, quando gli Spagnoli non hanno più scritto nulla, perchè diciamocelo, ad un certo punto non c'era più nulla da scrivere, l'Italia  ha pensato bene di portare avanti la storia. Ha fatto sposare e risposare Lele, facendolo diventare un Berlusconi del piccolo schermo (si può dire??) con tanti figli quanto una squadra di calcetto. "Eh, i Martini...." Si, il Martini mi sa che se lo sono bevuto a litri gli sceneggiatori!!!!! 
Ora siamo alla settima stagione, per quanto ce la meneranno ancora? Che poi, da quando hanno fatto morire Guido, al secolo Pietro Sermonti, perchè non era disponibile per la  settima stagione, che senso ha guardarlo ancora? Per non parlare della banalità dei dialoghi, delle situazioni imbarazzanti e pressochè prevedibili che costruiscono...e ripeto: serve un tom tom per capire chi è figlio di chi, fidanzato con chi, cornuto perchè, nonno di chi, parente di chi, zio di chi...


Ultimo prodotto Rai di cui vi voglio parlare oggi è quello che sta occupando da due settimane le nostre domeniche sera: il cugino montagnino di Don Matteo! Il titolo della fiction in questione è Un passo dal cielo. Detta così sul subito pensavo fosse una fiction su un santo, ma ben presto mi sono resa conto di aver sbagliato di grosso. Siceramente ho visto solo una puntata, quindi non voglio essere troppo carogna in merito. Posso solo dire che ho amato talmente tanto Terence Hill per i suoi film con Bud Spencer che ho fatto fatica anni fa ad immaginarmelo con la cotta da prete; quando iniziavo ad abituarmi al personaggio-Don Matteo (quella fiction a me piaceva e piace ancora!!!), la Rai ha pensato bene di vestirlo da boscaiolo, scusate, da uomo-della-forestale, che scendeva da cavallo e non da una bici e che alla fine di ogni episodio lanciava lo stesso pistolotto-messaggio in stile don Matteo. Probabilmente tra sette anni riuscirò ad accettarlo come uomo-della-forestale,  ma momentaneamente per me rimane sempre...don Matteo, così come Giulio Scarpati è Lele Martini... e tanti altri! Un attore involontariamente si porta sempre dietro i suoi trascorsi cinematografici! 
Due note ancora su questa fiction: una l'ambientazione a dir poco meravigliosa che ci porta a vedere il Trentino e le Dolomiti, e la scelta di inserire marche note all'interno della pellicola con fini pubblicitari. La famosa pubblicità indetta che in America se non sbaglio esiste da quando l'abbiamo scoperta, ma che in Italia è vietata dalla legge. Eh, i nostri politici non vogliono farci crescere in un piccolo "The Truman Show", che teneri!!!

Mi è piaciuta parecchio la fiction Atelier Fontana, ben fatta (nei limiti delle possibilità italiane) e sicuramente DA SOGNO, ringraziamo Micol Fontana per aver prestato alla Rai la sua vita interessante, perchè altrimenti sarebbe stato un fiasco! Scherzi a parte, l'ho apprezzata molto perchè non conoscevo questo atelier e sicuramente nell'anno dei 150 anni della nostra Patria è giusto ricordare chi ha fatto volare alto il nome dell'Italia, non solo in casa, ma soprattutto all'estero!

Concludendo, salvando un po' capre e cavoli, non è che tutti i prodotti della Rai facciano schifo, è che ad un certo punto bisognerebbe avere il coraggio di dire che Lele Martini ha fatto il suo tempo ed è ora che finisca la serie. Bisogna produrre nuove fiction più accattivanti e più giovani. 
Nonostante questo post sia "cattivello" nei confronti della televisione italiana, continuerò sempre a guardare la nostra fiction, perchè ho sempre dentro di me quella speranza di accendere la scatola nera e trovarmi un prodotto bello, simpatico e innovativo! Prendiamo ad esempio la sitcom Boris, è un prodotto italiano! In Italia le cose le sappiamo fare, è solo che c'è poca possibilità di farle! Passatemi il gergo poco aulico, ma è così!





venerdì 15 aprile 2011

Charles Spencer Chaplin

Il 16 aprile di 122 anni fa nasceva un uomo che "ha fatto la storia del cinema". 122 anni fa nasceva in Inghilterra, a Londra, quartiere di Walworth, il mitico Charles, che di li a pochi anni avrebbe iniziato una carriera nel mondo dello spettacolo per terminare solo con la sua scomparsa il 25 dicembre del 1977.

Tutti noi associamo subito Charlie al suo celeberrimo personaggio: the tramp, il vagabondo o per noi italiani Charlot. Cappello, bombetta, pantaloni sgualciti, una giacca vecchia, le scarpe buche e l'andatura da "ubriaco" erano le principali caratteristiche della maschera che lo rese famoso in tutto il mondo.
Egli stesso scriveva a proposito del suo modo di vestire:

“Mentre puntavo verso il guardaroba, pensai di mettermi un paio di calzoni sformati, due scarpe troppo grandi, senza dimenticare il bastone e la bombetta. Volevo che fosse tutto in contrasto: i pantaloni larghi e cascanti, la giacca attillata, il cappello troppo piccolo e le scarpe troppo grandi. Ero incerto se truccarmi da vecchio o da giovane, poi ricordai che Senneth mi aveva creduto un uomo assai più maturo e così aggiunsi i baffetti che, argomentai, mi avrebbero invecchiato senza nascondere la mia espressione. Non avevo la minima idea del personaggio. Ma come fui vestito, il costume e la truccatura mi fecero capire che tipo era. Cominciai a conoscerlo,  quando m’incamminai verso l’enorme pedana di legno esso era già venuto al mondo. Invenzioni comiche e trovate spiritose mi turbinavano incessantemente nel cervello. Quando mi trovai al cospetto di Sennet assunsi l’identità del nuovo personaggio e cominciai a passeggiare su e giù, tutto impettito, dondolando il bastoncino, passando e ripassando davanti a lui.”[1]




“Quel modo di vestire mi aiuta ad esprimere la mia concezione dell’uomo medio, dell’uomo comune, la concezione di quasi tutti gli uomini, di me stesso. La bombetta troppo piccola rappresenta lo sforzo accanito per poter apparire dignitoso. I baffi esprimono la vanità. La giacca abbottonata stretta, il bastoncino e tutto il comportamento del vagabondo rivelano di assumere un’aria galante, ardita, disinvolta. Egli cerca di affrontare coraggiosamente il mondo, di andare avanti a forza di bluff: e di questo è consapevole. E ne è così consapevole che riesce a ridere di se stesso e anche a commiserarsi un po’.”[2]


I film realizzati attorno a questo personaggio furono moltissimi, ma soprattutto essi furono pellicole mute, anche quando ormai il sonoro aveva ormai una larga diffusione. 
A tal proposito Charlie Chaplin diceva: 


“Il silenzio è l’essenza del cinema. Nei miei film non parlo mai. Non credo che la voce possa aggiungere alcunché alle mie commedie. Al contrario, distruggerebbe l’illusione che voglio creare, quella di una piccola immagine simbolica buffa, non un personaggio reale, ma un’idea umoristica, un’astrazione comica.” (1929)[3]


 “Il passaggio meccanico dal cinema muto a quello parlato è inammissibile: l’immagine creata dalla rappresentazione di un film muto non è conciliabile con la parola. Per le parole bisogna creare un’immagine diversa.” (1935) [4]

La genialità di Charlie Chaplin è qualcosa di unico, egli era attore, autore, regista e compositore per i suoi film. Le sue pellicole sono forse tra i regali più belli del secolo passato, che ancora oggi fanno riflettere, discutere, pensare. Charlie Chaplin non è stato un divo solo del suo tempo, ma egli ha mantenuto questo status anche dopo la sua morte.
Se volete leggere qualcosa sul personaggio trovate qui sotto una bibliografia di riferimento agli stralci che ho trascritto sopra. Sono tutti libri molto interessanti (che ho utilizzato anche nella mia tesi di laurea triennale ^.^), che meritano di essere letti e riletti!
Spesso il cinema muto viene associato a pellicole noiose con storie vecchie, un buon modo per sfatare questo mito potrebbe essere quello di avvicinarsi ad esso attraverso la figura del vagabondo. In questo modo si è portati a scoprire un mondo veramente unico ed incredibile, dove il cinema era fatto da artigiani che non avevano sfondi verdi o telecamere digitali, che non sapevano cosa fossero la steadicam o il 3D.
Vi lascio un breve video con una delle più belle scene per cui vale la pena ricordare il mitico Charlie.






[1] Charles Chaplin. La mia autobiografia. Trad.it. Mondadori. Milano, 1964, op. cit., p.174.
[2] David Robinson, Charlie Chaplin, la vita e l’arte. Marsilio, Venezia 2005, op. cit., p.119
[3] Cremonini, Giorgio. Charlie Chaplin. Il Castoro. Milano, 2008. Cit p.7.
[4] Cremonini, Giorgio. Charlie Chaplin. Il Castoro. Milano, 2008. Cit p.7

Libro cartaceo VS libro elettronico

Oggi, probabilmente entro che pubblicherò questo post diventerà già ieri, ho comprato  il mio primo E-BOOK!
Ho acquistato dal sito BOOKREPUBLIC il libro I racconti dell'età del Jazz di Francis Scott Fitzgerald. Pagato comodamente con Paypal, il libro si può leggere tranquillamente su pc dopo aver installato Adobe Digital Editions, facilmente scaricabile dal sito Adobe e attivabile previa registrazione al sito stesso. Costo del programma: ZERO! Costo del libro: 1,99€, ed. Newton e Compton.
A questo punto la domanda sorge spontanea: riusciranno mai gli ebook a soppiantare il libro cartaceo? Per quanto mi riguarda la risposta è NO, nel senso che il contatto fisico con il libro è praticamente insostituibile! L'odore della carta, la gioia di sfogliarli, di impilarli sulla libreria in casa, di esibirli, perchè no, con gli amici e i parenti, la bellezza di sottolinearli, di segnarli con post it o segnalibri vari...insomma, tutte cose che un reader di ebook vi fa fare in minima parte! 
Sarò una persona all'antica, ma il libro cartaceo non può scomparire! Le sensazioni che esso ci regala non hanno nulla a che vedere con i tablet più all'avanguardia.
E allora...perchè ho scaricato questo ebook? 
Perchè mi serviva rapidamente il libro e siccome nella biblioteca del collegio non era disponibile e non lo era nemmeno in quella più vicina a casa mia (non Torino, l'altro luogo dove abito), allora...me lo sono procurata così. Cronometrerò dopo quanti minuti i miei occhi diventeranno ROSSI a causa della lettura da schermo!!!





mercoledì 13 aprile 2011

Boris, Boris, Boris-->Boris il film!

Vi siete mai domandati perchè il 90% del cinema italiano che riempie le grandi sale è pressochè inguardabile e soprattutto estremamente volgare e ridondante?

Vi siete mai domandati perchè in Italia a Natale ci sono sempre e solo cinepanettoni, che da qualche hanno si sono anche messi il costume per occupare anche i cartelloni estivi?

Vi siete mai domandati perchè in Italia le commedie sono "all'italiana" nel senso che ogni tre inquadrature salta fuori una velina-schedina-gieffina-oca-valletta in costume estremamente succinto?

Vi siete mai domandati perchè in Italia i grandi divi non sanno più recitare, oppure si limitano a girare in mutande per mezza pellicola, o a gridare lungo tutto il film?

Vi siete mai domandati perchè in Italia dobbiamo continuare a sorbirci questo cinema?

La risposta a tutte queste domande la trovate nel nuovo prodotto del cinema italiano: BORIS.

Tratto dall'omonima serie televisiva prodotta dalla Fox, perchè era estremamente intelligente per reti come Rai e Mediaset che si concentrano su fiction come Un medico in famiglia (che smonterò prossimamente in un post) o Carabinieri, sbarca finalmente al cinema per criticare il cinema stesso.
In pochi avrebbero scommesso che il passaggio dal piccolo al grande schermo sarebbe riuscito così bene!
Boris però ce l'ha fatta mettendo in scena una critica intelligente del cinema Italiano, dei suoi "grandi attori" e dei suoi cinepanettoni. Riproponendo quello che succede nelle case di produzione che puntano a "fare gli artisti" quando di arte-cinema non ne sanno nulla. 

La storia, come già nella sitcom,  ruota intorno a Renè che, stanco delle solite fiction all'italiana dopo aver minacciato un suo passaggio alla concorrenza (pressochè inesistente sottolinea il suo produttore), decide di passare al cinema accettando di realizzare un film tratto da un libro, realmente esistente: La Casta.
Renè non è tipo da cinepanettoni e volgarità da "commedia all'italiana", da subito vuole fare un film impegnato, un film "alla Gomorra"; casualmente egli si ritrova a rimpiazzare proprio il regista di Gomorra, che ha lasciato ai produttori delle "pagine" importantissime per la realizzazione del film: una serie di schizzi in cui non si capisce assolutamente nulla e da cui subito balzano all'occhio disegni piuttosto volgari. Garrone come Fellini? No, di Fellini oggi non ce ne sono! Infatti le "pagine guida" entrano ed escono immediatamente dallo schermo per lasciare campo libero a Renè.
Dopo aver trovato una casa di produzione disposta ad investire su un film impegnato, Renè abbandona  la cara e vecchia troupe televisiva, perchè inadatta al grande schermo e inizia a collaborare con scenografi isterici e direttori della fotografia che si credono grandi artisti. Renè però capisce subito che il cinema impegnato non è semplice da fare! Nonostante gli abbiano procurato uno dei migliori direttori della fotografia e una diva famosissima (una simpatica imitazione di Margherita Bui) decide di mandare tutto all'artia e di richiamare i suoi vecchi amici della troupe televisiva. A questo punto però il film impegnato...non si riesce più a fare...e quindi? Quindi, purtroppo, si ripiega su altro...

La pellicola, della durata di 108' scorre senza intoppi, regalandoci momendi di delirio cinematografico-artistico, misti a pesanti critiche nei confronti del cinema italiano. I produttori di Medusa, o meglio il quinto di Medusa, è una scimmia, i registi abbandonano il set e si fanno sostituire dai colleghi tanto "basta solo dire motore-azione-stop e il film è fatto", gli attori vanno in paranoia perchè non si sentono nel personaggio, altri vengono sottoposti a ridicoli trucchetti per recitare meglio la parte. Insomma il cinema che Boris ci racconta è purtroppo il nostro cinema; minuto dopo minuto, personaggio dopo personaggio veniamo trasportati nel mondo infernale delle case di produzione italiane in cui il cinepanettone "vende" e tutti lo vogliono fare, mentre il film impegnato causa molti dubbi. Un mondo cinematografico  crudele in cui gli sceneggiatori sfruttano i ragazzi per scrivere la sceneggiatura e Piovani si gioca a poker l'oscar, un mondo in cui la macchina del cinema non si ferma nemmeno di fronte ad un funerale.

Boris ci dice che in Italia si vive troppo con l'idea del Principe di Salina: "Bisogna che tutto cambi affinchè nulla cambi". I titoli dei cinepanettoni cambiano, cambiano i luoghi geografici in cui vengono ambientati, ma le storie restano le stesse, le scene...anche!
Il cinema italiano deve cambiare, devono cambiare anche gli spettatori! Devono chiedere di più dalle pellicole che vanno a vedere! Devono chiedere film di cui possano essere orgogliosi! I mezzi umani in Italia ci sono, ci sono anche le idee, ne sono certa! Basterebbe solo qualche soldo in meno ai cinepanettoni e qualcuno in più al cinema impegnato. Anni e anni fa si producevano film comici per guadagnare i soldi per le grandi produzioni, oggi si producono cinepanettoni per incassare i soldi per spostarsi, l'anno successivo, in località ancora più strampalate...e realizzare un nuovo, volgarissimo ed inutile cinepanettone... che tristezza.
Beati i tempi in cui al nome de Sica si riconducevano solo i grandi capolavori del cinema italiano! 

VOTO


mercoledì 6 aprile 2011

Angelus Novus

C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo progresso, è questa tempesta. (Walter Benjamin)


martedì 5 aprile 2011

IL PARADOSSO DEL NOSTRO TEMPO

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.

Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito
l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i
pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per
produrre
più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere
relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e
getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei
corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti.

E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa
lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste
considerazioni con altri, o di cancellarle.

Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè
non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perchè quella piccola persona presto crescerà
e lascerà il tuo fianco.

Ricordati di dare un caloroso abbraccio
alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore
e non costa nulla.
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto
pensalo.

Un bacio e un abbraccio possono curare ferite
che vengono dal profondo dell'anima.

Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perchè un giorno quella persona non sarà più lì.

Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.

E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.


(George Carlin)

Nota: So che è un po' fuori luogo, visto le premesse che trovate nel sottotitolo del blog, ma mi piaceva condividerlo!!

...back con rapidità...

Rapidamente ritorno al blog per avvisarvi che sono ancora viva e che se non scrivo più è perchè sto studiando per i cari esami universitari!! =)

Riassumere in poche righe quello che avrei voluto scrivere da più di un mese ad oggi è pressochè impossibile, quindi accontentatevi di qualche breve.

Si è concluso il sondaggio dal titolo: Qual è il miglior film dell'anno? Il miglior film secondo i miei lettori è stato Inception, di Christopher Nolan, seguito da Shutter Island, di Scorsese.

In questo mese poi...non sono andata al cinema (male!) ma ho visto un po' di film a casa, il che fa sempre bene! L'elenco di quelli da guardare ad aprile, prendendo spunto anche dalle liste universitarie, sta diventando interminabile. Al primo posto però ho collocato Persona di Ingmar Bergman (che ho appena acquistato nella versione cartonata di Fnac) e Il disprezzo di Jean Luc Godard.

Intanto sul comodino la mole di libri cresce, non solo grazie ai consigli degli amici, ma anche grazie alla mole di libri sul cinema che mi ripeto sempre di LEGGERE!!!!
Il romanzo "del mese" (virgolettato perchè non lo finirò mai in un mese!!), in fase di lettura è: L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera. Penso che tutti i miei amici di fb siano ormai stressati dalle citazioni kunderiane che invadono i miei stati e quindi di riflesso le loro bacheche.
Da leggere dopo questo c'è Accabadora di Michela Murgia.

Ora vi saluto e ritorno a studiare Didi-Huberman, alle 18.30 poi ci sarà Bajani in collegio...e non posso mancare!! Ciau!

P.S. In regalo...Bollani che imita Battiato: E VOI, AVETE MAI LETTO KUNDERA?


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